Moratti sugli insulti di Agnelli: “Io non ho mai mandato a quel paese un allenatore della Juve”
Non c'è stata sanzione del Giudice Sportivo e, in attesa che la Procura Federale tiri le somme di quanto accaduto, della lite verbale furibonda tra Andrea Agnelli e Antonio Conte restano le scorie, le brutte immagini sui titoli di coda di una serata passata alla storia per gli insulti del presidente della Juventus e per il gestaccio (dito medio) del tecnico dell'Inter. Le accuse reciproche tra le parti hanno fatto da corredo accessorio a quanto avvenuto in diretta TV (lo sfogo del massimo dirigente), pubblicato in un secondo momento (le immagini dell'ex allenatore divulgate dal club bianconero che ne aveva facoltà) e oggetto d'indiscrezioni per l'alterco tra staff nella pancia dell'Allianz Stadium. Episodio biasimevole in un momento delicato del calcio italiano.
"Personalmente, non ho mai mandato a quel paese un allenatore della Juventus", le parole dell'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, che non ha risparmiato critiche ma al tempo stesso ha chiarito come l'enfasi della partita, l'agonismo, la posta in palio e la rivalità sportiva possano dare adito a situazioni spiacevoli. Soprattutto quando tra le parti c'è ancora qualcosa di non dissolto. "Una vecchia ruggine che salta fuori", così ha definito le frizioni alla base del rapporto logoro tra Agnelli e l'ex ct della Nazionale. "Non è stata apprezzabile, ma può capitare – ha ammesso nell'intervento a Radio Kiss Kiss -. Senza pubblico, poi, la cosa si nota ancora di più".
Non è stata l'unica cosa a essere notata… comprese le frasi di Leonardo Bonucci e i rimbrotti che dall'ambiente bianconero erano rivolti all'indirizzo di Conte, in particolare quando protestava nei confronti degli ufficiali di gara. Anche il difensore della Juventus ha puntato l'attenzione sulle cose di campo che, complice la mancanza di pubblico e l'eco spiccata all'interno dell'impianto, entrano nelle case dei tifosi attraverso la diretta TV.
