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Mkhitaryan 90′ in panchina, Mourinho gli preferisce Zalewski: riecco i fantasmi del passato

La Roma ha perso l’ennesima gara della stagione uscendo sconfitta 3-2 dalla sfida di Venezia. La squadra di Mourinho sembra non essere in grado di superare la crisi e alcuni problemi interni al gruppo. Contro i lagunari, lo Special One, nonostante lo svantaggio, ha preferito lasciare in panchina Mkhitaryan per tutta la partita aprendo un nuovo caso. Il rischio è che siano riemersi i fantasmi del passato.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Prima Carles Perez, poi Zaniolo, Zalewski e Borja Mayoral per provare ad acciuffare il pareggio, contro il Venezia. Ma per la Roma di Mourinho è stato tutto inutile: a Venezia arriva l'ennesimo e incredibile ko di questa stagione. A sorprendere sono stati soprattutto i cambi effettuati dallo Special One, che si è affidato a giovani del calibro di Zalewski ma non a Mkhitaryan che avrebbe potuto mettere in grande difficoltà la retroguardia dei veneti con i suoi strappi. E invece l’ex Manchester United è rimasto in panchina per tutta la partita.

Scelta tecnica o nuovi attriti tra i due dopo quanto accaduto con i Red Devils qualche anno fa? Questo non è ancora chiaro, ma sicuramente il fatto che l'armeno avesse giocato tutta la partita di Conference League contro il Bodo/Glimt giovedì scorso, non può essere un'attenuante. Il campionato si sarebbe fermato per la sosta delle nazionali e quindi l'impiego di Mkhitaryan non avrebbe di certo danneggiato il giocatore visto che la Roma si ritroverà con il gruppo al completo solo tra poco più di una settimana. Resta da capire se tra i due siano riemersi i fantasmi del passato che hanno poi portato lo stesso fantasista armeno a lasciare lo United per accasarsi altrove, lontano dallo Special One che si è poi ritrovato a Roma.

A Venezia Mkhitaryan è stato convocato e per questo non è chiaro come, nonostante lo svantaggio e un risultato da recuperare, Mourinho non abbia optato per l'ingresso dell'armeno preferendogli invece il giovane Zalewski e l'epurato Borja Mayoral. Che senso ha allora portarlo a Venezia se poi anche in una situazione di svantaggio Mkhitaryan non è stato mandato in campo? È questa la domanda che si pongono diversi sostenitori giallorossi che avrebbero preferito vedere l'armeno in campo in una gara che avrebbe potuto avere fortemente bisogno delle sue accelerazioni contro una difesa di certo non irresistibile come quella della squadra di Paolo Zanetti.

I conflitti tra Mourinho e Mkhitaryan ai tempi del Manchester United

Tra Mourinho e Mkhitaryan non c'è mai stato grande feeling. Lo Special One, a maggio, decise di dare l‘ok alla Roma per il rinnovo dell'armeno mettendo da parte gli attriti degli anni trascorsi insieme al Manchester United. "Una volta a colazione Mourinho mi vide e mi disse: ‘Per colpa tua la stampa mi critica' – spiegò il giocatore in un'intervista in riferimento alla stagione 2017/2018 – È stato l'allenatore più duro che ho avuto in carriera". Mkhitaryan infatti non trascorse un'annata facilissima al Manchester United dato che Mourinho nel periodo di novembre, lo lasciò per 6 partite consecutive in tribuna. Non è mai stato chiaro il perché di quell'atteggiamento da parte di Mourinho ma la cessione a gennaio 2018 con tanto di scambio di cartellini con l'Arsenal tra Mkhitaryan e Alexis Sanchez, chiuse la questione.

Oggi un nuovo capitolo che rischia di aprirsi dopo la frattura ricucita con Mkhitaryan anche grazie all'avallo dei Friedkin. È certo che comunque le prestazioni dell'armeno quest'anno stanno lasciando davvero a desiderare. Così come quelle di Zaniolo. La Roma, nella gara contro il Venezia, nonostante la sconfitta, con Abraham e Shomurodov in attacco, ha dimostrato a lunghi tratti di poter essere comunque pericolosa con un sistema di gioco diverso dal solito (mandato in campo da Mou soprattutto per via delle tante assenze).

Mkhitaryan aveva comunque cominciato la stagione benissimo con il gol all'esordio in campionato contro la Fiorentina e l'assist nella prima trasferta contro la Salernitana con i giallorossi corsari all'Arechi. Un gol e un assist contro l'Empoli prima del declino, soprattutto nelle ultime due partite contro Cagliari e Milan in cui Mourinho l'ha sostituto lasciandolo negli spogliatoi dopo i primi 45 minuti di gioco. La sosta servirà per rimettere insieme i pezzi di questa ennesima e cocente sconfitta, con la speranza che non si sia creato un nuovo caso tra Mourinho e l'armeno e scongiurando l'ennesimo addio dopo quello di Manchester in vista dell'imminente finestra di mercato a gennai…

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