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Milan, Ibrahimovic: “Rangnick? Non so chi sia. Se le cose stanno così difficile che rimanga”

L’attaccante svedese si è sfogato e ha nuovamente attaccato la società in un’intervista concessa al magazine ‘Sportweek’: “Ibra gioca per vincere qualcosa o sta a casa. Ibra non è un giocatore da Europa League e il Milan non è un club da Europa League. Rangnick? Chi è? Non so chi sia Rangnick. Con Gazidis faccia a faccia necessario. Ma se le cose stanno così, difficile che rimanga”.
A cura di Alberto Pucci
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A poche ore dall'indiscrezione relativa allo sbarco di Ralf Rangnick a Milano, e dalla sua dichiarazione rilasciata a margine della partita contro la Juventus ("Io voglio essere decisivo in campo, non voglio fare la mascotte. Mi dispiace per i tifosi ma può essere che non mi vedano più dal vivo"), Zlatan Ibrahimovic è tornato a diffondere il suo verbo attraverso le pagine di ‘Sportweek'. Nell'intervista concessa all'inserto della ‘Gazzetta dello Sport', lo svedese è stato ancor più chiaro e diretto rispetto al post gara con i bianconeri.

"Ibra gioca per vincere qualcosa o sta a casa. Ibra non è un giocatore da Europa League e il Milan non è un club da Europa League", ha spiegato l'attaccante rossonero. Nell'anticipazione delle sue frasi contenute nel pezzo di ‘Sportweek', anche due passaggi indicativi del suo attuale stato d'animo: "Rangnick? Chi è? Non so chi sia Rangnick. Con Gazidis faccia a faccia necessario. Ma se le cose stanno così, difficile che rimanga".

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I motivi del possibile addio

Le sette partite che rimangono al termine del campionato, rischiano dunque di essere le ultime per Zlatan Ibrahimovic: campione e personaggio che non ha soltanto rivitalizzato il Milan, ma anche portato un valore aggiunto a tutto il calcio italiano. Allo stato attuale delle cose, pare infatti difficile colmare le distanze che separano il club rossonero dallo svedese. La presunta mancanza di un progetto dopo l'addio di Boban e quello probabile di Maldini ("Se resto è solo per passione", aveva dichiarato Ibrahimovic non molto tempo fa), il poco feeling con il tecnico tedesco e soprattutto il peso del suo eventuale ingaggio del prossimo anno (che dovrebbe oscillare tra i 5 e i 7 milioni di euro all'anno), sono infatti gli ostacoli principali per il rinnovo e per la sua permanenza in quella città che ha sempre considerato la sua seconda casa

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