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Milan Futuro in Serie D, clamorosa retrocessione per la squadra ‘B’ rossonera: cosa succede adesso

La sconfitta nel ritorno del playout contro la SPAL condanna il Milan Futuro alla Serie D: prima squadra B a retrocedere tra i dilettanti. Il progetto da 15 milioni di euro non verrà abbandonato, ma restano interrogativi su regolamento e contratti.
A cura di Michele Mazzeo
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L'incubo è diventato realtà: il Milan Futuro retrocede ufficialmente in Serie D. La formazione Under 23 rossonera, dopo aver vinto 1-0 l'andata del playout, crolla 2-0 a Ferrara contro la SPAL, che si salva e resta in Serie C. Per il club di via Aldo Rossi si tratta di una sconfitta pesante, sportiva e progettuale, che segna un punto di svolta nella prima stagione della seconda squadra rossonera.

Il Milan B allenato da Massimo Oddo non sfrutta i due risultati su tre a disposizione. Al "Paolo Mazza" i padroni di casa partono forte e chiudono i conti nel primo tempo: Molina apre al 22′ deviando un tiro di Awua, poi raddoppia al 37′ con una conclusione a giro che batte Nava. Nella ripresa i rossoneri provano a reagire: al 57′ Inaesi sfiora il gol, ma Galeotti salva i suoi. Al 73′ Sia segna, ma l'arbitro annulla per un fallo di Omoregbe. Nulla da fare: la SPAL vince e festeggia la salvezza davanti al suo pubblico. A pesare sul destino della squadra rossonera anche le assenze forzate di due elementi chiave: Francesco Camarda e Alex Jimenez, esclusi dai playout perché non hanno raggiunto le 25 presenze in regular season, requisito necessario per poter essere schierati.

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La verità però è che il Milan Futuro è la prima squadra B italiana a retrocedere dal calcio professionistico, come sottolineano i dati. E la retrocessione non si traduce più, come negli anni scorsi, in una cancellazione del progetto o una ripartenza da zero. Il nuovo regolamento FIGC infatti prevede dal 2024 che anche le squadre B retrocesse possano partecipare alla Serie D, senza dover chiedere il ripescaggio o una nuova affiliazione. Una svolta normativa pensata per tutelare gli investimenti dei club, e che permette al Milan di non smantellare il progetto da quasi 15 milioni di euro, nato per costruire un ponte tra Primavera e prima squadra. Fonti vicine alla dirigenza confermano: il progetto andrà avanti, almeno per un'altra stagione.

Restano però dubbi burocratici e regolamentari: i calciatori del Milan Futuro hanno contratti professionistici depositati in Lega Serie A, ma la Serie D è un campionato dilettantistico. Tecnicamente non ci sarebbero ostacoli insormontabili, ma la mancata affiliazione diretta alla LND potrebbe richiedere adeguamenti nei prossimi mesi. Il bilancio è impietoso: un progetto ambizioso affondato al primo anno, vittima di un regolamento più rigido, di lacune gestionali e di una rosa mai davvero competitiva. Il Milan ripartirà dalla Serie D, ma con molte domande aperte.

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