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McKennie bersaglio di cori razzisti, la Juventus a lavoro per identificare i responsabili

La Juventus ha pubblicato una dura presa di posizione ufficiale dopo i cori razzisti indirizzati a McKennie provenienti dal settore ospiti nel corso della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio.
A cura di Vito Lamorte
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La Juventus ha pubblicato una dura presa di posizione dopo i cori razzisti indirizzati a Wenston McKennie provenienti dal settore ospiti nel corso della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio: "Juventus Football Club prende atto del video circolato sui social e ripreso da alcuni organi di stampa dal quale emergerebbe l’intonazione di cori di matrice discriminatoria provenienti dal settore ospiti e diretti a Weston McKennie in occasione della sua sostituzione nel corso della semifinale di andata di Coppa Italia, Juventus – Lazio del 2 aprile scorso".

La nota ufficiale prosegue così: "A seguito, altresì, della conferma dell’accaduto da parte del proprio tesserato, il Club comunica di avere attivato tutte le procedure finalizzate a verificare quanto occorso e a prestare tutta la collaborazione per l’individuazione dei soggetti eventualmente responsabili e, conseguentemente, a prendere i dovuti provvedimenti".

Il centrocampista americano è stato bersagliato da ululati mentre lasciava il campo al minuto 89: il numero 16 è uscito dal lato opposto rispetto alle panchine ed passato davanti al settore occupato dai sostenitori della Lazio, che si sono espressi in questa maniera indecente nei confronti di McKennie.

L'episodio era stato documentato dai video di alcuni tifosi bianconeri presenti in Curva Nord e diffuso sui social nelle ore successive alla partita.

La Procura Figc monitora video di McKennie

Secondo quanto riportato dall'Agenzia Ansa, la Procura della Figc non ha ancora aperto un’indagine ma si è attivata sui cori razzisti rivolti dai tifosi della Lazio a McKennie.

Nelle relazioni degli ispettori di gara non sono stati rilevati, per questo la procedura prevede che prima la Procura monitori, anche su web e social, e , apra un’indagine in caso di prove audio o video.

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