Marotta risponde a Maldini: “Milanisti aggrediti da Lukaku? Tutti hanno visto”
La scontro tra Ibrahimovic e Lukaku fa ancora discutere. L'episodio avvenuto nel derby di Coppa Italia ha sollevato polemiche sia per il grave atteggiamento in campo da parte dei calciatori, sia per le decisioni da parte dell'arbitro Valeri, sia per la decisioni del Giudice Sportivo (una giornata di squalifica) apparse indulgenti rispetto a quanto accaduto sul rettangolo verde.
Cosa si sono detti Ibra e Lukaku
Cosa si sono detti lo hanno ascoltato tutti in diretta TV: complice l'assenza di pubblico allo stadio, grazie alle immagini delle telecamere, è stato possibile ricostruire con dovizia di particolari il ‘dialogo' a distanza e poi le frasi urlate anche al momento dell'ingresso nel tunnel che conduce verso lo spogliatoio. "Ti sparo in testa", avrebbe addirittura detto Lukaku, furibondo per le parole dello scandinavo.
La difesa d'ufficio del Milan per Zlatan
Il tecnico del Milan, Stefano Pioli, ha difeso l'attaccante svedese dalle accuse di razzismo. Paolo Maldini è intervenuto durante la trasferta di Bologna a chiarire che in realtà ad aver provocato quella gazzarra è stato il giocatore belga, a causa del suo approccio aggressivo nei confronti degli avversari. In buona sostanza, l'intervento di Zlatan era ‘giustificato' dalla necessità di prendere le difese dei compagni di squadra.
La replica di Marotta a Maldini su Ibra-Lukaku
La replica da parte dell'Inter non si è fatta attendere. È stato l'amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta, a esprimere la propria versione dei fatti, spendendo parole a sostegno di Lukaku e puntando l'attenzione sull'opportunità da parte di tutti i protagonisti di assumere atteggiamenti più consoni.
Le immagini sono sotto gli occhi di tutti – ha ammesso ai microfoni di Dazn -. Conoscendo Lukaku posso dire che non è una persona aggressiva ma non è stato uno spot positivo per il calcio. Noi dirigenti abbiamo l'obbligo di educare i tesserati ad evitare questi comportamenti. I nostri figli osservano e certi atteggiamenti devono essere debellati.