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Marcus Urban svela cosa accade nel calcio: “Giocatori gay organizzano finti matrimoni e fidanzate”

L’ex centrocampista tedesco Marcus Urban svela cosa accade tuttora nel mondo del calcio, a dispetto di tutti i discorsi sull’inclusione e le battaglie contro l’omofobia: “Si organizzano false fidanzate, si combinano finti matrimoni. Allo stesso tempo ci sono agenzie che organizzano incontri sessuali”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Marcus Urban è un nome che è scolpito in Germania quando si parla di battaglie per i diritti civili e la libera determinazione delle persone. L'ex centrocampista, oggi 54enne, è stato il primo calciatore professionista del suo Paese a dichiararsi pubblicamente gay nel 2007, dopo che anni prima aveva abbandonato giovanissimo la carriera a causa della pressione di dover nascondere la propria omosessualità. Dopo il suo coming out pubblico, Urban è diventato un attivista per combattere l'omofobia e promuovere l'inclusione nel calcio. Secondo Marcus, a dispetto dei tanti discorsi che oggi si fanno sui tempi cambiati e la maggiore accettazione degli altri, in realtà nel mondo del calcio non è cambiato un bel niente: l'essere gay non solo è considerato uno stigma, ma come tale è vissuto anche dai diretti interessati, che arrivano a organizzare "coperture etero" della propria vita privata.

Marcus Urban oggi si batte contro l’omofobia nel calcio
Marcus Urban oggi si batte contro l’omofobia nel calcio

Urban è nato nella ex Germania dell'Est, che ha rappresentato a livello di nazionale giovanile tra il 1986 e il 1989, vestendo la maglia dell'Erfurt nella seconda divisione tedesca prima del prematuro ritiro. Successivamente si è fatto un portavoce delle problematiche LGBTQ + all'interno del mondo del calcio, che oggi descrive ancora come impregnato – nel suo interno più che dall'esterno – dell'oscurantismo dei pregiudizi. Il 18 agosto verrà pubblicato un libro dal titolo "Human Football Star", in cui nomi importanti come Gianni Infantino e Lothar Matthaus affrontano argomenti spinosi. Tra gli interventi presenti nel libro, c'è anche quello di Urban, anticipato dalla ‘Bild': l'ex calciatore spiega come e perché i giocatori gay continuano a nascondere la loro vera sessualità all'opinione pubblica.

Marcus Urban svela che ci sono agenzie specializzate per organizzare coperture etero e incontri sessuali gay

Urban sostiene che ci sono coppie omosessuali all'interno della Bundesliga, ma che sono le loro "paure", non le opinioni dei media, a impedire loro di fare coming out. "Si diceva che i media e i tifosi fossero responsabili del fatto che nessuno si facesse avanti – dice Marcus – Penso che oggi siano solo le paure dei giocatori e delle persone che li circondano a impedirlo, almeno da dove veniamo noi, nel cuore dell'Europa".

"Penso che quasi tutti i media li sosterrebbero. Credo anche onestamente che i tifosi non siano più il problema. Nemmeno i club lo sono. Oggigiorno è più una questione di ambiente interno al calcio – continua Urban, che poi svela come ci siano proprio agenzie specializzate cui rivolgersi per avere una copertura, ma anche un incontro sessuale – Ci sono iniziative imprenditoriali all'interno del ‘calcio gay organizzato'. Si organizzano false fidanzate, si combinano finti matrimoni. Allo stesso tempo, ci sono agenzie che organizzano incontri sessuali. Anche in questo caso guadagnano bene. Ma a volte anche gli agenti dei giocatori organizzano questo per i loro clienti e poi hanno in pugno i giocatori. Ci sono anche coppie gay nella Bundesliga, e sono molto carine e simpatiche. Forse arriverà il giorno in cui faranno coming out".

Secondo Urban, il mondo del calcio è ancora ben lontano dall’inclusione, con buona pace delle varie campagne al riguardo
Secondo Urban, il mondo del calcio è ancora ben lontano dall’inclusione, con buona pace delle varie campagne al riguardo

L'anno scorso si era diffusa la notizia che un gruppo di calciatori professionisti in tutta la Germania si sarebbe impegnato a dichiarare pubblicamente il proprio orientamento sessuale. Poi non è accaduto nulla di tutto questo e Urban ritiene che i giocatori in questione abbiano ricevuto consigli dalle persone a loro vicine, che li avrebbero tenuti lontani dal rivelare la propria sessualità: "I calciatori vengono ripetutamente frustrati nel loro desiderio di libertà. Lo scorso anno c'erano alcuni che volevano fare coming out. Per esempio, avevamo programmato un giorno di coming out il 17 maggio 2024 (era la Giornata internazionale contro l'omofobia, ndr). Alla fine, nessuno ha osato farlo. Ci sono ancora troppe persone intorno a loro che li hanno sconsigliati. Avvocati, consulenti, familiari: persone che si crogiolano nei loro soldi e nella loro fama e proiettano la loro falsa preoccupazione e le loro paure sui giocatori".

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