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Marciniak confermato arbitro della finale di Champions tra Inter e City: “Mi scuso, provo rimorso”

L’arbitro polacco Szymon Marciniak è stato confermato dall’UEFA per la finale di Champions League tra Inter e Manchester City. Il 42enne ha diffuso una dichiarazione di profondo pentimento per la sua partecipazione ad una manifestazione organizzata da un partito di estrema destra che propugna razzismo, antisemitismo e antieuropeismo.
A cura di Paolo Fiorenza
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La tempesta che si era abbattuta ieri su Szymon Marciniak, arbitro polacco designato per la finale di Champions League tra Inter e Manchester City in programma il prossimo 10 giugno a Istanbul, è stata rapidamente spazzata via dall'UEFA, che pure inizialmente sembrava intenzionata a punire il fischietto per la sua partecipazione lo scorso 29 maggio ad una manifestazione a Katowice organizzata da un partito polacco di estrema destra, noto per posizioni antisemite, xenofobe e omofobe. Tutto rientrato: il 42enne di Plock è stato confermato per la finale.

Dalla possibile esclusione di Marciniak si è passati in poche ore al suo ‘perdono' da parte del massimo ente calcistico continentale, in virtù della veloce pezza messa dall'arbitro con una dichiarazione pubblicata sul proprio profilo Instagram: "In relazione alle notizie dei media, dichiaro di non aver mai sostenuto o legittimato alcun partito, organizzazione politica o singoli politici e mi dissocio nettamente da qualsiasi tipo di opinioni, affermazioni e azioni radicali, razziste o antisemite".

Marciniak, che aveva arbitrato la finale dei Mondiali tra Argentina e Francia ed è ritenuto attualmente il direttore di gara più affidabile in circolazione, aveva parlato lunedì a un evento in Polonia organizzato da Sławomir Mentzen. Il leader del partito ‘Konfederacia' è noto per aver lanciato lo slogan: "Siamo contro gli ebrei, i gay, l'aborto, la tassazione e l'Unione Europea". Non il massimo da spalleggiare se si vuole dirigere la finale di una coppa europea.

In un'ulteriore dichiarazione, Marciniak si è cosparso il capo di cenere, spiegando che la gente era stata "giustamente allarmata e delusa" dalla sua presenza all'evento dell'organizzazione di estrema destra: "Voglio esprimere le mie più sentite scuse per il mio coinvolgimento e per qualsiasi angoscia o danno che possa aver causato. Dopo la mia riflessione e ulteriori indagini, è diventato evidente che sono stato gravemente fuorviato e completamente all'oscuro della vera natura dell'evento in questione. Non sapevo che fosse associato un movimento di estrema destra polacco. Se fossi stato a conoscenza di questo fatto, avrei rifiutato categoricamente l'invito. È importante capire che i valori promossi da questo movimento sono del tutto contrari alle mie convinzioni personali e ai princìpi che mi sforzo di sostenere nella mia vita. Provo profondo rimorso per qualsiasi percezione che la mia partecipazione possa averli contraddetti".

L'UEFA dal canto suo ha creduto alla buona fede dell'arbitro: "Dopo aver condotto un esame approfondito, abbiamo ricevuto una dichiarazione dal signor Marciniak in cui esprime le sue più sentite scuse e fornisce un chiarimento in merito al suo coinvolgimento nell'evento". Tutto rientrato, dunque: Marciniak sarà regolarmente nel suo spogliatoio dello stadio Ataturk per dirigere la finale di Champions tra Inter e City il 10 giugno.

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