Luis Suarez è torturato dai problemi fisici: “Mi servono pillole e iniezioni prima di ogni partita”

La carriera di Luis Suarez sembra ormai arrivata sul viale del tramonto: sono lontani i giorni in cui il Pistolero incantava l'Europa con i suoi gol, marchio di fabbrica inconfondibile di una storia vissuta sempre al massimo. Per anni è stato sul podio dei migliori attaccanti al mondo, ma il tempo passa e anche per lui restare in campo diventa sempre più difficile.
L'intervista rilasciata a Radio 890 Sport è un colpo al cuore per tutti i suoi tifosi, i fedelissimi che lo hanno seguito e sostenuto in tutte le sue avventure. Alla fine del 2023 l'uruguaiano lascerà il Gremio per accasarsi all'Inter Miami assieme all'amico Leo Messi, ricostruendo in parte il tridente che – con l'aiuto prezioso di Neymar – a Barcellona ha fatto inchinare il mondo.

Suarez è alle soglie dei 37 anni ma il suo fisico ha risentito molto degli ultimi infortuni subiti in carriera. Per andare avanti assume pillole e si sottopone a iniezioni che gli permettono di affrontare tutte le partite, ma con molto dolore: "Giorni prima di ogni partita prendo tre pillole e ore prima di giocare mi fanno un'iniezione. Altrimenti non posso giocare. Per questo sono zoppo".
L'attaccante fa un'immensa fatica ogni volta che scende in campo, anche se nonostante tutti i problemi riesce ancora a segnare e a fare la differenza in Brasile. Nelle 32 partite giocate in campionato è a quota 15 reti e 11 assist, numeri importanti visti gli acciacchi che quasi gli impediscono di giocare.

"La verità è che i primi passi al mattino sono molto dolorosi. Chi mi vede pensa che sia impossibile per me fare una partita", ha confessato Suarez ai microfoni mettendo in luce tutte le enormi difficoltà che sta attraversando. Il fisico non è più quello di una volta e le sue gambe non possono più sostenere i ritmi di un professionista.
A partire da gennaio si trasferirà in MLS dove chiuderà la sua carriera, sperando di regalare all'Inter Miami un altro trofeo con l'aiuto di Messi, ma i suoi giorni da calciatore sembrano contati. "Mio figlio mi chiede di giocare con lui e semplicemente non posso", ha aggiunto con un velo di tristezza.