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Luis Enrique allena il PSG contro i torti arbitrali: “Dobbiamo farci trovare sempre pronti”

In conferenza stampa Luis Enrique ha spiegato il particolare tipo di allenamento che porta avanti al PSG: “Dobbiamo essere sempre preparati al fatto che le cose vadano male”
A cura di Ada Cotugno
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Luis Enrique vuole centrare l'impresa e giocarsi la finale di Champions League, ma il suo PSG dovrà ribaltare la situazione con il Borussia Dortmund. Non sarà una missione facile ma l'allenatore è pronto a tutto per regalare ai parigini un trofeo importante, anche a combattere contro i torti arbitrali.

Nella conferenza stampa di vigilia lo spagnolo ha ammesso che la sua squadra si allena prima di tutto dal punto di vista mentale, per essere preparata a ogni evenienza in campo: "È una mentalità perfetta per affrontare un episodio della tua vita professionale o personale. Essere sempre preparati al fatto che le cose vadano male ed essere colpiti il meno possibile e poter ottenere un buon risultato".

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Luis Enrique e l'allenamento contro i torti arbitrali

Sul campo di allenamento Luis Enrique non aiuta la squadra solo nella preparazione della tattica e nella gestione degli uomini, ma porta avanti sessioni specifiche che prevedono anche presunti torti arbitrali che potrebbero accadere durante le partite più importanti.

L'allenatore ha provato a spiegare il suo lavoro particolare: "Abbiamo passato tutta la stagione a parlare delle partite con i giocatori e delle ingiustizie. Per tutto l'anno abbiamo arbitrato le partitelle in allenamento dal punto di vista dell'ingiustizia sportiva. La palla esce? Continuate. C'è un errore? Non lamentatevi, continuate a stare in partita per farvi trovare pronti".

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PSG chiamato alla rimonta in Champions

Ma non c'è solo il fattore arbitro da considerare, dato che in Champions League al momento il Borussia Dortmund è in vantaggio. Secondo lo spagnolo però l'eventuale eliminazione in semifinale non sarebbe un dramma sportivo e soprattutto non rappresenterebbe il fallimento del suo progetto: "La vita andrebbe avanti, ci sarebbe lo stesso il sole a Parigi. In caso di sconfitta da sportivo applaudirei l'avversario anche se non se lo meriterebbe. Ci congratuleremo con lui e il giorno dopo saremo assolutamente disgustati. Ma saremo orgogliosi di dire: ‘Ci rialzeremo, ci rifaremo l'anno prossimo".

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