111 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Ludogorets a Milano, il racconto: “In mascherina per scelta del club e del governo bulgaro”

Inter-Ludogorets sarà l’unica partita tra quelle valide per il ritorno dei sedicesimi di Europa League che si disputerà a porte chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus. Di questa situazione e del modo in cui i bulgari stanno vivendo la trasferta di Milano abbiamo parlato con il preparatore atletico della squadra, Iván Díaz Infantes.
A cura di Vito Lamorte
111 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'unica partita valida per il ritorno degli ottavi di finale dell'Europa League che si giocherà a porte chiuse a causa dell'emergenza Coronavirus è quella tra Inter e Ludogorets. La decisione è arrivata nella serata di lunedì, dopo alcune ipotesi di giocare in campo neutro subito accantonate, e stasera nel Meazza deserto le due squadre si giocheranno l'accesso agli ottavi di finale. A tenere banco è, chiaramente, la situazione che si sta sviluppando intorno al virus ma dopo quanto visto nei giorni scorsi la squadra bulgara è arrivata in Italia munita di mascherine e proprio della situazione che sta vivendo il Ludogorets ha parlato ai microfoni di Fanpage.it Iván Díaz Infantes, preparatore atletico della squadra bulgara.

L'ex membro dello staff dell'Atletico Madrid si è soffermato sulle precauzioni che la società e il governo bulgaro hanno richiesto per evitare situazioni spiacevoli al ritorno, di come è cambiata l'organizzazione del lavoro in vista della gara e delle reazioni all'interno della squadra.

Siete arrivati a Milano indossando le mascherine: chi ha deciso di prendere questa misura?

"Il club ha voluto prendere tutte le precauzioni possibili. E il governo bulgaro ha raccomandato tutte queste disposizioni per proteggere i giocatori, il club e il paese al nostro ritorno. Per questo motivo lo staff medico del club ci ha fornito maschere e gel disinfettante".

Avete ricevuto istruzioni in tema di sicurezza dalla UEFA o dall'Inter su quello che è successo in Italia nelle ultime ore?

"Abbiamo appreso dalla stampa che ci sono casi di virus in città. Ci è stato raccomandato di non lasciare l'hotel e di rimanere il più a lungo possibile nelle nostre camere. Non abbiamo ricevuto altre istruzioni formali da parte delle istituzioni".

Immagine

Come state vivendo queste ore dal vostro arrivo in Italia?

"Con tranquillità. Personalmente parlo più volte al giorno con la mia famiglia e con i miei amici. Conosco già la città di Milano perché sono venuto in vacanza con mia moglie anni fa e ho giocato la finale di Champions League con l'Atlético Madrid, la mia ex squadra per 14 anni. Quindi non avevo bisogno di fare passeggiate per vedere la città".

Nella routine del ritiro c’è qualcosa di diverso rispetto alle altre partite?

"Ogni volta che giochiamo la sera pianifico un'attività di allenamento al mattino. Questa volta abbiamo dovuto effettuarla in un salone dell'hotel, quindi ho dovuto modificare la struttura della seduta. Personalmente, sto facendo quello che faccio sempre, tranne andare a fare una passeggiata e conoscere la città".

C’è preoccupazione all’interno della squadra per l’emergenza che si è creata?

"Ci sono giocatori che si preoccupano più di altri, ma penso che abbiamo preso delle buone misure di prevenzione. E quando andremo in campo per il riscaldamento, i giocatori penseranno soltanto alla partita".

111 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views