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Il curioso paragone di Mentana prima di Atletico Madrid-Inter: “Non sono mica la Scafatese”

Il direttore del Tg di La7, ospite a Prime Video nel prepartita, introduce così il match di ritorno degli ottavi di Champions: “Ho visto l’Inter vincere la Coppa del ’64, ma giocare così bene non l’ho mai vista. È bella davvero come lo erano il Milan di Sacchi oppure l’Ajax di Cruijff”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, è a Madrid per assistere al ritorno degli ottavi di Champions della ‘sua' Inter contro l'Atletico Madrid. Le immagini hanno fatto il giro dei social: il giornalista ha cantato a squarciagola coi sostenitori nerazzurri incontrati in strada, a testimonianza della fede nerazzurra che questa sera lo vede al Metropolitano per un match vietato ai deboli di cuore. "Mi sono ritrovato con i tifosi – ha ammesso nell'intervista del pregara a Prime Video -. Quando s'incontrano mi gridano sempre ‘Paga da bere'. E allora ho giocato d'anticipo".

Ironia, ilarità e devozione. Mentana mescola tutto per stemperare la tensione e tenere a bada l'adrenalina che scoppia dentro a mano a mano che si avvicina il fischio d'inizio. Ha dinanzi a sé i colossi della squadra che conquistò il Triplete, ci sono il ‘principe' Milito e il portiere Julio Cesar che con quelle sue mani grande ha parato l'impossibile in quella stagione leggendaria per gli interisti. "Questo signore (Milito, ndr) ha regalato a noi interisti una grande gioia. Anche Julio un grande protagonista, Clarence ha fatto sempre tante cose" dice il direttore che scandisce l'emozione per trovarsi lì, in quel momento, aprendo il cassetto dei ricordi e tirando fuori memorie personali e sportive.

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"Qualunque cosa si faccia nella vita, che tu sia disoccupato oppure faccia il direttore, quando si è tifosi è bellissimo. C'è quella passione che uscire tutti… Io sono figlio di un giornalista sportivo, vi ho sempre invidiato. Raccontare il calcio è importantissimo". Piano piano il discorso scivola sull'Inter di Simone Inzaghi, l'anno scorso finalista di Champions e quest'anno dominatrice assoluta in Serie A. "Una vita è fatta di dieci sofferenze e due momenti di gloria, sappiamo benissimo che si va sperando di giocar bene e vincere. Se si pareggia all'ultimo minuto è festa. Quest'anno il clima è diverso… l'Inter ha un suo gioco, resta la squadra che sta dominando in Italia, dobbiamo essere fieri".

Poi, menzionando l'avversario, azzarda un paragone abbastanza curioso: "Si gioca con l'Atletico Madrid e non con la Scafatese quindi ci può stare tutto". Fondata nel 1922, la società ‘canarina' (che oggi milita nel torneo di Eccellenza campano) vanta nella sua storia due partecipazioni al campionato di Serie B che si perdono tra le foto virate seppia, nelle stagioni 1946-1947 e 1947-1948. "Abbasso la Scafatese" disse Totò durante una sequenza del film "Totò al giro d'Italia".

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Il momento amarcord continua, Mentana mette sul tavolo i pezzi forti: "Ho visto l'Inter vincere la Coppa del '64, ma giocare così bene non l'ho mai vista. È bella davvero da vedere, come lo erano il Milan di Sacchi oppure l'Ajax di Cruijff". Polvere di stelle sui titoli di coda, il direttore del Tg La7 lascia agli spettatori (in particolare quelli di fede interista) l'ultima battuta: "Dobbiamo tantissimo alla Spagna… se nella stagione del Triplete non avessimo ceduto Ibrahimovic al Barcellona, con l'arrivo di Eto'o, Thiago Motta, Milito e Sneijder, non avremmo vinto quel Triplete. Quindi grazie Spagna".

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