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L’Italia sogna un altro abbraccio con Mancini e Vialli: “Siamo fratelli e Luca è un esempio”

L’abbraccio tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli scandì la vittoria degli Europei a Wembley. Bobby gol e l’ex attaccante hanno già voltato pagina della storia per aprire un altro capitolo. C’è un’altra macchia da cancellare e un altro trauma da lasciare alle spalle dopo quel ‘maledetto’ 2017 di San Siro contro la Svezia: qualificarsi al Mondiale di Qatar 2022. “Siamo fratelli e abbiamo ricordi indelebili”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Italia del calcio sogna un altro abbraccio. A luglio le lacrime e la commozione per quel gesto bellissimo che vide Roberto Mancini e Gianluca Vialli stringersi forte dopo la vittoria degli Europei a Wembley. L'ex attaccante nemmeno volle assistere all'ultima sequenza dei rigori, capì dall'umore dello stadio com'era andata mentre in campo Donnarumma faceva fatica a realizzare che aveva compiuto il miracolo e il successo era più Azzurro. In quello stadio che trent'anni prima avevano conosciuto l'amarezza per una sconfitta cocente (in finale di Coppa dei Campioni con la Samp al cospetto del Barcellona), riportarono indietro le lancette del tempo e ripresero con gli interessi ciò che il fato e una mazzata dalla distanza di Koeman negarono ai liguri.

Insieme, oggi come allora ma con un finale diverso e un altro tutto da scrivere. Bobby gol e Luca hanno già voltato pagina della storia per aprire un altro capitolo. "Trent’anni fa avevamo perso una finale di Coppa dei Campioni con la Sampdoria – le parole di Mancini nell'intervista a Verissimo -. Quella notte è come se avessimo chiuso un cerchio nel migliore dei modi. Abbiamo giocato tanti anni insieme, siamo fratelli e abbiamo ricordi indelebili". 

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Finito il tempo dell'amarcord, la testa va alla doppia sfida (con Svizzera, quella fondamentale, e Irlanda del Nord) che vale la qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. C'è un'altra macchia da cancellare e un altro trauma da lasciare alle spalle dopo quel ‘maledetto' 2017 di San Siro contro la Svezia. Accanto a ‘Mancio', come sempre, ci sarà Vialli. Un rapporto che non s'è mai reciso e che la malattia (il tumore al pancreas dal quale Vialli è guarito) ha rafforzato ulteriormente. Gli accenti che usa il ct lo testimoniano. "Luca sta bene, è in forma e dobbiamo fare ancora tante cose insieme. Lui è forte, molto più di me – ha aggiunto Mancini -. Pensare al calcio, che è il nostro lavoro da sempre, gli ha dato la forza giusta. È sempre stato un esempio e un punto di riferimento per tutti noi".

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