Ligue 1 nel caos: annullate le retrocessioni di Amiens e Tolosa, verso un torneo a 22 squadre?

Fare la prima mossa non sempre è la cosa migliore. La Ligue 1, tra i principali campionati europei, è stato il primo e poi l'unico a essere sospeso. La Bundesliga è ripartita e, tra questa e la prossima settimana, ripartiranno Serie A, Premier League e Liga. Insomma tutti in campo tranne i francesi. In quel paese ci sono proteste enormi. Recrimina chi ha perso la Champions per un punto, ma anche il Lione del vulcanico presidente Aulas che voleva almeno un posto in Europa League. E hanno protestato anche le due società retrocesse, l'Amiens e il Tolosa, che ora però tornano in Ligue 1.
Il Consiglio di Stato blocca la retrocessione di Amiens e Tolosa
Il Lione, il Tolosa e l'Amiens sono ricorsi al tribunale e finora avevano sempre perso. Il giudice del Consiglio di Stato ha convalidato la classifica finale della Ligue 1 2019-2020, ufficialmente conclusa il 30 aprile – la parola fine l'ha messa il Governo – ma ha sospeso le retrocessioni in Ligue 1 delle ultime due della classifica. Dunque all'orizzonte si paventa l'opportunità di avere un campionato, quello 2020-2021, con 22 squadre. Sarebbe una stagione infinita con 42 giornate da disputare. La decisione del giudice però ora passerà all'esame della LFP che dovrà valutare, e deciderà se applicare la sentenza.
La prossima Ligue 1 con 22 squadre
Se così sarà la prossima Ligue 1 avrà due squadre in più rispetto al solito. Cambierebbe dunque il format e probabilmente aumenterebbero nel prossimo campionato anche il numero delle squadre retrocesse. L'Amiens e il Tolosa dunque puntano a rimanere in Ligue 1 e se ci rimarranno troveranno il Lorient e il Lens, che sono state dichiarate promosse. Al momento l'unica certezza è il caos che regna nel calcio francese, che sospendendo la stagione con largo anticipo ha scontentato quasi tutti, compreso il Psg, che il titolo lo ha vinto ma che nel mese di agosto giocherà la Champions solo con qualche amichevole sulle gambe. C'è da scommettere che le polemiche e le proteste in Francia non finiranno con questa sentenza del giudice.