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Licenziato in tronco dal Bayern per insulti razzisti a due giocatori: “Evita di portarmeli a casa”

Uno degli storici magazzinieri del club tedesco è stato subito allontanato per una frase discriminatoria, rivolta a Gnabry e Choupo-Moting.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una frase a dir poco infelice che è costata il posto ad uno degli storici magazzinieri del Bayern Monaco. È accaduto dopo che il dipendente del club bavarese, parlando con la propria figlia, aveva rivolto pensieri di contenuto razzista nei confronti di due giocatori della prima squadra: Gnabry e Choupo-Moting. La decisione del club tedesco è stata tanto repentina quanto intransigente, anche se al momento il Bayern ha evitato alcun tipo di commento, sia in forma ufficiale, sia in avvallo alle indiscrezioni sul caso.

Tolleranza zero davanti ai pensieri razzisti. Il Bayern di Monaco ha confermato nei fatti ciò che spesso viene imputato alle varie società davanti a episodi di intolleranza: parlare molto, agire poco. Invece in Baviera si è arrivati alla risoluzione immediata del contratto con il proprio assunto, senza guardare in faccia a nulla e a nessuno: un segnale fortissimo di cultura e di rispetto da parte del club che annovera da sempre molti giocatori provenienti da nazionalità differenti.

L'accaduto è stato riportato dalla ‘Bild' che ha ricostruito i fatti e raccontato l'accaduto. Un magazziniere della squadra ha ricevuto visita della propria figlia alla quale ha fatto visitare il centro sportivo. Tra facezie e libertà, si è imbattuto anche nei due giocatori del Bayern Monaco, Gnabry e Choupo-Moting sui quali, appena allontanatosi ha redarguito la giovane fanciulla: "Ecco, quelli così puoi anche evitare di portarmeli a casa". Una frase di un nemmeno tanto celato pensiero razzista che è stata udita – riferisce la Bild – da altri colleghi che avrebbero riferito il tutto ai vertici del club. Che poi ha adottato l'immediata misura estrema: il licenziamento in tronco.

Non è la prima volta che il massimo club del calcio tedesco si distingue per la sua lotta all'intolleranza e al razzismo. Infatti, nel 2020 è accaduto un fatto analogo durante la preparazione estiva quando, in occasione di un campus, un allenatore delle giovanili in una chat aveva utilizzato termini insultati e razzisti verso alcuni giocatori. Anche per lui, stesso comportamento da parte della società: multa e licenziamento.

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