L’ex nutrizionista cacciata dal Real Madrid: “Mi dicevano: fai così e guadagnerai senza lavorare”

Itziar González de Arriba è l'ex nutrizionista del Real Madrid che ha deciso di vuotare il sacco e dire tutta la (sua) verità sui veri motivi che l'hanno spinta a fare causa contro il club spagnolo denunciando molestie subite sul posto di lavoro. Il procedimento legale è in corso ma la professionista non ha nascosto dettagli nelle interviste ai media iberici spiegando anzitutto qual sono stati il contesto di assoluta diffidenza nel quale si è trovata ("mi dissero che ero un capriccio del presidente"), il trattamento subito ("non mi parlano, perfino la cameriera ride di me servendo cibi diversi da quelli raccomandati") e un avvertimento molto chiara: cambiare nulla dei metodi adottati dalle merengues perché è stato grazie a quelli che i blancos avevano conquistato 15 Champions. Altrimenti… "sarebbe scattato il licenziamento". In buona sostanza, avrebbe dovuto restarsene buona buona al suo posto, senza mettere bocca su nulla ma in compenso sarebbe stata ricompensata ugualmente. Ecco cosa le dissero: "State al posto vostro e fatevi pagare per non fare nulla. Non vogliamo né voi né il vostro lavoro".
La "cacciata" della professionista è avvenuta ma per ragioni diverse e ben più gravi (tra cui anche una falsa accusa per aver sottratto integratori) a cui si è arrivati – secondo la versione raccontata dalla donna – al culmine di una campagna di diffamazione e comportamenti ostili nei suoi confronti. A cosa vuole arrivare? Non vuole soldi ma che sia resa giustizia alla sua reputazione: chiede solo delle scuse, poiché ritiene che sia stata creata una campagna di bugie e discredito contro di lei.
La denuncia dell'ex nutrizionista che ha fatto causa al Real Madrid
Fisioterapista, osteopata ed esperta di nutrizione, Itziar González de Arriba ha deciso di chiarire perché ha voluto citare in tribunale il Real Madrid e lo ha fatto ripercorrendo cosa è successo durante il periodo in cui ha lavorato (o, almeno, ha provato a farlo) alle merengues. Un anno "d'inferno", è la parole molto forte ed efficace che utilizza per parlare di quel lasso di tempo trascorso in un ambiente nel quale il suo lavoro era continuamente boicottato.
"Nel buffet da servire c'erano alimenti che sconsigliavo – le affermazioni della ex nutrizionista a Marca e a Radio Euskadi -. La cameriera mi rideva in faccia e diceva ai giocatori di non darmi retta. Il cuoco preparava le pietanze senza prendere in considerazione le mie indicazioni, inserendo prima delle partite anche dolci sconsigliati per gli atleti. Mi prendevano in giro continuamente… anche nei gruppi WhatsApp. I medici e i fisioterapisti dicevano ai calciatori di non prestarmi ascolto, non mi erano fornite informazioni sui loro farmaci o sulle vitamine he assumevano, nonostante io insistessi che era importante evitare interazioni rischiose per la loro salute".
González de Arriba era giunta in un momento particolarmente difficile per la squadra allora da Carlo Ancelotti a causa di problemi e infortuni muscolari dei calciatori. A volerla era stato il presidente, Florentino Perez, convinto da un profilo professionale di spicco considerata la sua formazione accademica: ecco perché le aveva affidato un compito e un ruolo così importante nella nutrizione e nella prevenzione degli infortuni. Ma le fu subito chiaro che difficilmente avrebbe resistito a lungo in un clima di isolamento a cui era stata costretta.
"Il primo giorno mi hanno detto che ero lì per un capriccio del presidente, ma che sapevano come manipolarlo e che lo avrebbero indotto a licenziarmi descrivendomi come pazza".
La raccomandazione a farsi i fatti suoi: "Fatti pagare per niente"
Una situazione impossibile e un sabotaggio continuo. La ex nutrizionista ne traccia la cornice citando il "consiglio" che le era stato caldeggiato. Se avesse voluto restare lì doveva starsene in disparte. "Fisioterapisti e medici mi incontravano nei corridoi e mi dicevano: stai sbagliando tutto, non ti vogliamo qui, stiamo peggio con te. Non si sedevano nemmeno a parlare con me. Come poteva venire un giocatore a consulto da me se non sapeva che esistevo o dove mi trovavo? La risposta che mi veniva data era: non vogliamo né te né il tuo lavoro. Guarda quanto sei fortunata, guadagni soldi senza lavorare".
Quanto all'opportunità della denuncia, González de Arriba ci ha tenuto a precisare quali sono le reali motivazione di quell'azione: "Non chiedo soldi ma delle scuse. Non voglio altro".