Lazio-Milan, Parolo: “La rissa finale? Tutta colpa di Paquetà, non ha avuto rispetto”
All’Olimpico il Milan ha battuto 3-0 la Lazio. Una grande prestazione dei rossoneri che continuano a conquistare punti (dieci nelle ultime quattro) e che ora iniziano a lottare anche per un posto in Europa League senza passare dai preliminari. Il ko frena, forse in modo irrimediabile, le ambizioni scudetto della squadra di Inzaghi, ora a 7 lunghezze dalla Juventus. Quando la partita è finita c’è stata una rissa, che ha visto protagonisti alcuni calciatori di entrambe le squadre. Parlando con i media Parolo ha spiegato perché lui e i suoi compagni si sono infuriati.
Paquetà ha mancato di rispetto, la versione di Parolo
Il capitano biancoceleste al termine dell’incontro ha spiegato perché si sono accesi gli animi dopo il fischio finale di Lazio-Milan. La colpa, per questa rissa, secondo Parolo è da attribuire al brasiliano Paquetà che a pochi secondi dal termine, con il risultato già ampiamente deciso, ha cercato una giocata troppo sopraffina, ha tentato una ‘bicicletta’, mentre era vicino alla bandierina del calcio d’angolo, su Lazzari. Quella giocata ha fatto infuriare lo stesso Lazzari, ma anche Cataldi, come ha spiegato Parolo: “Paquetà ha sbagliato, ci vuole rispetto per l’avversario e lui non lo ha dimostrato”.
La rissa al termine di Lazio-Milan
Velocemente si è scatenato un parapiglia, proprio nel momento in cui l’arbitro decretava la fine dell’incontro. Paquetà è stato attaccato da alcuni calciatori della Lazio, una serie di giocatori del Milan sono andati in protezione del brasiliano e, come accade in questi casi, una parola tira l’altra e la miccia si accende in un attimo. Protagonista, suo malgrado, anche Theo Hernandez che è stato frenato mentre provava a rispondere a un presunto insulto proferito da Luis Alberto nei confronti di Paquetà. Senz’altro una brutta scena quella vista all’Olimpico. Ora c’è da capire se nel referto dell’arbitro c’è anche quella rissa, che dunque potrebbe anche in teoria avere delle conseguenze per il giudice sportivo.
