Lazio, Inzaghi: “Che bello battere la Juve 2 volte in 15 giorni. Crediamo nello scudetto”
La Lazio ha battuto con pieno merito la Juventus e conquistato la Supercoppa italiana. A Riad il tridente innescato da Sarri aveva le polveri bagnate e quando ha provato l'assalto all'arma bianca è rimasto impigliato nelle trappole piazzate da Simone Inzaghi. Del fraseggio del tecnico toscano, del bel calcio e del palleggio, del possesso palla prolungato che disegna trame offensive s'è visto molto poco. E il nervosismo dell'allenatore in panchina ha confermato le difficoltà avute contro un avversario che ha saputo dare la giusta lettura del match. La sfida a distanza tra CR7 e Immobile s'è chiusa senza acuti, a fare la parte del leone sono stati Luis Alberto (in forma straordinaria), Lulic e Cataldi con la perla nel finale. Ce n'è abbastanza per sognare in grande anche in campionato: la vetta della classifica dista 3 punti e poi c'è sempre il recupero del match col Verona in calendario nel 2020.
Battere per due volte la Juventus in due settimane è qualcosa di incredibile – ha ammesso Simone Inzaghi ai microfoni della Rai -. Quella di questa sera è una vittoria meritata di un gruppo forte che ha sempre creduto in quello che facevamo.
Entusiasmo. Soddisfazione. Gioia. Simone Inzaghi sorride e gode del successo. La stagione dei biancocelesti fa segnare un trend positivo e aggiunge alla bacheca un trofeo. Vincere aiuta a vincere, recita un vecchio adagio del calcio. E questa Lazio non ha alcuna intenzione di smettere. I tasselli del mosaico sembrano combaciare perfettamente e anche il vento soffia dalla sua parte. Fin dove può arrivare questa squadra? Può ambire davvero a fare il blitz rispetto alla Juventus e all'Inter che sono favorite? Le parole del tecnico non lasciano dubbi: ci proveranno fino alla fine… mutuando lo slogan degli avversari battuti in Supercoppa.
Al di là del sogno scudetto dobbiamo lavorare per goderci serate come queste – ha aggiunto Inzaghi con la voce roca -, ce ne sono state diverse in tre anni e mezzo ed è il frutto del lavoro di questi ragazzi che continuano a credere nei loro mezzi.
