Lavoratori in nero al Camp Nou, l’imbarazzo del Barcellona: “12 ore, 7 giorni su 7, senza documenti”

I lavoratori e gli operai che stanno cercando di completare in tempo record e rendere di nuovo agibile al 100 per cento il Camp Nou sono scesi in piazza a protestare con i sindacati che hanno denunciato le reali condizioni in cui da sempre sono costretti a vivere: "C'è gente che lavora anche 12 ore al giorno, senza documenti né previdenza". Il Barcellona, di fronte alle accuse, molte delle quali anche ben circostanziate, ha preferito tacere senza rilasciare alcun commento sul tema, sollevando illazioni e sospetti secondo i quali il club di Joan Laporta è a conoscenza da sempre del problema.
La protesta dei lavoratori che stanno completando il Camp Nou
Il restyling di uno degli stadi più iconici e conosciuti della storia del calcio, il Camp Nou è al centro di una protesta che è esplosa negli ultimi giorni in Spagna. A scatenarla sono stati i gruppi di lavoratori che quotidianamente da mesi stanno operando per completare la ristrutturazione e permettere al Barcellona di poter tornare a disputare le proprie partite interne nel suo storico impianto, completamente rimodernato e al 100 per cento della sua capienza. Ma la data di fine lavori, anche se imminente rischia di restare un punto interrogativo perché l'agitazione in atto potrebbe fermare tutto a tempo indeterminato.
Cosa sta accadendo al Camp Nou: 12 ore di lavoro, contratti in nero, niente documenti
Decine di lavoratori hanno protestato nella giornata di martedì 4 novembre davanti al Camp Nou contro il licenziamento e la possibile espulsione di circa 50 dipendenti del progetto di costruzione dello stadio, dopo che è stata denunciata la loro posizione irregolare. Una manifestazione indetta dal sindacato spagnolo CCOO, che sostiene come le aziende appaltatrici intendano rimpatriare gli operai, per lo più stranieri, senza alcuna garanzia o assistenza: "Molti di loro lavorano già dodici ore al giorno, sette giorni su sette, da più di un anno. Per lo più senza documenti, in modo del tutto irregolare" ha denunciato il sindacato portando alla luce un problema che per molti, era già a conoscenza anche della stessa società azulgrana.
Il silenzio del Barcellona di fronte alle proteste: "Orecchie da mercanti"
A conferma di questi sospetti è stato l'assoluto silenzio da parte del club davanti alle richieste di prendere posizione a difesa di chi sta lavorando per il suo impianto sportivo: "E' facile comprendere le pressioni che ci sono perché i lavori finiscano nei tempi stabiliti, ma il Barcellona" interpellato dai sindacati "fino ad oggi non ha voluto commentare la situazione, facendo orecchie da mercante".
Quando sarà pronto il Camp Nou rimodernato con i suoi 105 mila posti
Il lavori al Camp Nou erano iniziati nel maggio 2023 con la squadra azulgrana in poco più di due anni e mezzo ad alternarsi per le gare interne – in Liga e in Europa – tra il Montjuïc, struttura da 55 mila posti e nel ben più piccolo Johan Cruyff Stadium (6.000 posti). Tra ritardi sui lavori, per problemi di concessione e permessi, una delle date più plausibili per rivedere il nuovo Camp Nou in piena efficenza, con i suoi 105 mila posti, era fine novembre. Ora, di fronte all'ennesimo scandalo è tutto rimandato a data da stabilirsi.