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L’annuncio a sorpresa di Marotta: “A fine contratto lascio l’Inter. E mi occuperò solo di giovani”

L’amministratore delegato spiazza tutti parlando dei sui programmi per il futuro. Nel 2027, quando si concluderà il suo impegno coi nerazzurri, metterà l’esperienza accumulata al servizio di un altro progetto.
A cura di Maurizio De Santis
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"Lascio l'Inter a fine contratto. E mi occuperò solo di giovani". L'annuncio di Beppe Marotta coglie di sorpresa tutti durante l'intervento nella Sala Montanari di Varese in occasione della discussione su "sostenibilità nelle società sportive di oggi". L'attuale amministratore delegato traccia una linea di confine: tra due anni la sua carriera prenderà un'altra direzione.

A giugno 2027 finirà dunque il suo rapporto con i nerazzurri, l'impegno diretto in un club, ma l'esperienza accumulata in tanti anni la metterà al servizio di un altro progetto. Ne parla lasciando intravedere quale sarà il prossimo ambito nel quale opererà: sarà sempre quello sportivo ma con un ruolo ‘tecnico' differente.

"Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano – ha aggiunto l'amministratore delegato -. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato. Dovrebbero poterlo praticare senza sostenere costi perché così potrebbero essere coinvolte anche le famiglie meno abbienti. È anche così che si possono scoprire i campioni, come accadeva una volta".

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Il discorso scivola poi su un altro aspetto molto importante della vicenda: non può esserci pratica sportiva inclusiva, per tutti, in assenza di luoghi adeguati. "Senza impianti e centri di allenamento non si ottiene nulla – ha aggiunto Marotta che ha accanto Luis Scola, ad del Varese Basket -. Purtroppo in Italia scontiamo la mancanza di sensibilità politica verso lo sport". L'intoppo non è solo di tipo strutturale, tutto nasce da un gap culturale e organizzativo che vede l'Italia molto indietro rispetto ad altre realtà.

E qui l'attenzione di Marotta si sposta su alcuni esempi tangibili, che spiegano bene qual è la situazione e quali sono le difficoltà. "A tutto il resto si aggiungono carenze nel mondo della scuola – la conclusione del dirigente nerazzurro -. In Olanda l’Ajax e le scuole di Amsterdam si dividono il compito di allenare i ragazzi. Qui cosa facciamo?".

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