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La severità della guardia del corpo di Messi nella scena durante l’abbraccio tra Leo e Del Piero

Yassine Cheuko è il bodyguard del campione argentino, lo segue come un’ombra. È successo anche in occasione della gara inaugurale del Mondiale per Club tra Inter Miami e Al Ahly.
A cura di Maurizio De Santis
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Yassine Cheuko è la guardia del corpo di Lionel Messi. Chi non lo conosce, può restare stupito e anche un po' inquietato dalla sua presenza. Chi sa che è un ex Navy Seals, ovvero un ex soldato delle forze speciali americane avvezzo ad addestramento estenuante e a missioni ad alto rischio, non si meraviglia di quanto sia ligio al dovere, severo abbastanza da rimproverare anche chi, pur con molta educazione né procurando fastidio, scatta una foto al campione argentino. È successo (anche) in occasione della partita inaugurale del Mondiale per Club per "colpa" di una semplice foto, mentre la stella dell'Inter Miami era ancora nella pancia dello stadio e si preparava a scendere in campo.

Le telecamere hanno mostrato tutto. E se a un primo sguardo sembra accada nulla di speciale, un occhio più attento invece non può fare a meno di notare la solerzia del "protettore". Nel tunnel che conduce verso il rettangolo verde c'è Alessandro Del Piero che incrocia la Pulce: i due si fermano a scambiare poche parole, si salutano con affetto, si abbracciano a testimonianza della stima reciproca. Alle loro spalle c'è una figura che esce dall'ombra e muove qualche passo verso Messi.

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Il bodyguard nota qualcosa che non gli piace. C'è una persona, quasi sicuramente un membro dello staff dell'Al-Ahly (la squadra che ha pareggiato per 0-0 con l'Inter Miami nel match d'apertura del torneo Fifa), che sosta a un paio di metri da Pinturicchio e dal sudamericano. Li osserva poi ha un'idea: estrae dalla tasca uno smartphone e pigia il pulsante per cambiare inquadratura. Quando gli capiterà mai più di avere in uno stesso scatto due calciatori di quel livello? E quando potrà mai più essere così vicino a Messi da strappargli almeno un clic innocente?

Cheuko è lì, pronto a intervenire. Te lo ritrovi addosso e nemmeno te ne accorgi, quasi sbuca dal nulla. Si allena in maniera impressionante per esserlo: ha il compito di proteggere il campione argentino dall'invadenza dei tifosi – in particolare, quelli che sarebbero disposti a tutto per un ricordo con il "10" -. A un certo punto si nota come punti dritto verso la persona che gli appare molesta. Gli dice qualcosa: lo ammonisce e gli suggerisce di smetterla e stare al suo posto. Quel che può succedere dopo, se non rispetta le consegne, è facilmente immaginabile… basta andare un po' a ritroso nel tempo per avere idee di come sia disposto a tutto, anche a scatti da sprinter e a placcaggi plateali, pur di preservare la figura dell'argentino. Altro particolare curioso. La guardia del corpo di Messi è stata vista nel tunnel durante l'intervallo: stava accompagnando Javier Mascherano verso il campo quasi fosse un suo assistente, tanto da indossare addirittura le divise dell'Inter Miami.

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Messi ha ingaggiato Cheuko qualche anno fa, in occasione del suo arrivo a Miami. Da allora, ha seguito la superstar argentina praticamente ovunque… anche in campo, durante le partite. Ma dall'aprile scorso la Lega calcistica americana ha messo un argine a questa situazione assumendo il pieno controllo della sicurezza nei giorni delle partite e delimitando la sfera d'azione dell'ex soldato dei Navy Seals, a cui è stato consentito l'accesso solo agli spogliatoi e alle zone miste. "Non mi permettono più di essere in campo – spiegò il bodyguard -. Ho lavorato in Ligue 1 e in Champions League e solo sei persone hanno fatto invasione. Da quando sono arrivato in America, già 16 persone l'hanno fatto in 20 mesi. Qui c'è un groppo problema e non sono certo io".

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