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La rivelazione di Dalma Maradona: “Il Napoli mi nega l’accesso allo stadio che porta il mio cognome”

Dalma Maradona torna a Napoli per un documentario sul papà ma il club azzurro le avrebbe vietato l’accesso allo stadio per girare alcune scene.
A cura di Vito Lamorte
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Dalma Maradona contro il Napoli. Ad un anno dalla morte di Diego, la figlia maggiore del Pibe de Oro e di Claudia Villafañe ha puntato il dito contro la società azzurra e il presidente Aurelio De Laurentiis per avergli negato l'accesso allo stadio che porta il suo cognome. Non la prima polemica di questo genere in questi giorni, visto che in occasione del primo anniversario si è parlato molto dello sfruttamento della sua immagine sulle maglie del club e delle due statue che sono state inaugurate in occasione della gara con la Lazio.

In una lunga intervista rilasciata a Filippo Maria Ricci su La Gazzetta dello Sport, Dalma ha svelato che sta girando un documentario che si chiama "La hija de Dios" e che a metà dicembre sarà a Napoli per girare alcune scene ma non le sarà possibile accedere allo stadio: "Napoli è l’ultima tappa del mio viaggio. Attraverso la casa di produzione locale (la Bronx, ndr) abbiamo chiesto le autorizzazioni necessarie per girare allo stadio ma il Napoli ci ha detto di no. Non ci potevo credere, così ho chiesto di riprovare. Niente. Ci hanno detto di no con una mail di pochissime parole, senza spiegazioni o motivazioni".

La figlia del Pibe de Oro ha raccontato tutto il suo stupore dietro la risposta negativa e alla mancanza di dialogo con il presidente De Laurentiis: "Di fronte a questo no così asciutto ho cercato e ottenuto il numero di telefono del presidente Aurelio De Laurentiis e gli ho scritto, con rispetto, raccontandogli il mio progetto. Il messaggio è stato letto ma ancora non ho ricevuto alcuna risposta".

Dalma ha rincarato la dose: "Non so cosa sta succedendo e il fatto di non poter entrare in un posto che porta il mio cognome mi sembra una follia".

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La figlia di Maradona si è soffermata anche sull'uso del nome e dell’immagine del padre da parte di Stefano Ceci, l'imprenditore napoletano che è stato l'assistente di Diego negli ultimi otto anni e con cui i figli del Diez sono in causa: "C’è una persona che sta usando il nome e l’immagine di mio padre senza alcun tipo di autorizzazione, e la questione è in mano agli avvocati. (…) Non è un caso che nessuno dei figli fosse presente all’inaugurazione della statua dedicata a mio padre allo stadio".

Già nei giorni scorsi Dalma, tramite le sue storie Instagram, aveva attaccato Ceci per quanto riguarda il tanto richiesto ‘marchio Maradona': "Uno che inizialmente si presentò come un fan e ora dice di essere il proprietario del marchio Maradona. Stiamo impazzendo tutti? Non c’è bisogno di dire con chi è legato… Continuerò a denunciarti tutti i giorni della mia vita Stefano Ceci. Cagasotto rispondimi al telefono”.

Le tensioni sugli affari e sull'eredità di Maradona stanno giorno dopo giorno e i figli Dalma, Giannina, Jana e Diego Jr., oltre al rappresentante del piccolo Diego Fernando; hanno denunciato l'imprenditore di origini napoletane e storico amico del D10S per l'utilizzo del marchio e dell'immagine del padre.

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