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La “quarantena soft” in Serie A: test nel giorno della partita, squadra sotto sorveglianza

La modifica al protocollo da adottare per il campionato di Serie A è divenuta ufficiale a poche ore dal fischio d’inizio. Ne ha beneficiato il Venezia, che ha dato la propria disponibilità alla gara col Pordenone in extremis. Ecco in cosa consiste la cosiddetta “quarantena soft”, ribattezzata norma “salva campionato”.
A cura di Maurizio De Santis
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È stata ribattezzata la "quarantena soft" o anche la norma "salva campionato". È la modifica al protocollo per la Serie A che il ministero della Salute ha varato in extremis, a poche ore dal fischio d'inizio di Torino-Parma e Verona-Cagliari (i primi due recuperi in calendario, seguiti domenica da Atalanta-Sassuolo e Inter-Sampdoria). Un passaggio fondamentale che permette una gestione dell'eventuale caso di positività in base al modello applicato dalla Bundesliga: in isolamento andrà non tutta la squadra ma il singolo calciatore mentre il resto della rosa verrà sottoposta a controlli a tappeto per verificarne le condizioni.

È anche in virtù della "quarantena soft" che il Venezia, la cui gara di Serie B era rimasta in dubbio fino all'immediata vigilia dell'incontro, ha annunciato di essere regolarmente in campo contro il Pordenone al "Nereo Rocco". La società lagunare ha fatto sapere che "a seguito dei risultati negativi dei tamponi eseguiti a tutta la rosa" ha deciso di disputare il match in calendario. Una cosa che sarebbe stata impossibile se la formula da applicare fosse stata quella effettivamente vigente fino a poche ore fa

Quali sono i comportamenti da seguire? I passaggi chiave sono elencati nella circolare del ministero e fanno riferimento a una serie di prescrizioni fondamentali. Il mancato rispetto o la mancata esecuzione comporterebbero sanzioni molto gravi per i club.

I contatti stretti e l'intero ‘gruppo squadra' devono essere isolati per un totale di 14 giorni – si legge nella nota ufficiale diramata dalla circolare -, con la possibilità però in caso di partita di svolgere un test ‘con oneri a carico delle società sportive, per la ricerca dell’RNA virale, il giorno della gara programmata, successiva all’accertamento del caso confermato di soggetto Covid-19 positivo, in modo da ottenere i risultati dell’ultimo tampone entro 4 ore e consentire l’accesso allo stadio e la disputa della gara solo ai soggetti risultati negativi al test molecolare.

Anche questo fa parte del calcio italiano post Covid-19 ma nella gestione della situazione c'è ancora un ulteriore passaggio chiave e prende in esame il "periodo di sorveglianza" a cui verrà sottoposta la squadra. In cosa consiste? È spiegato nella circolare.

Al termine della gara, i componenti del ‘gruppo squadra' devono riprendere il periodo di quarantena fino al termine previsto, sotto sorveglianza attiva quotidiana da parte dell'operatore di sanità pubblica del Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente.

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