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La procura FIGC deferisce l’Udinese per l’operazione Mandragora: si riapre il ‘caso plusvalenze’

Il ‘caso plusvalenze’ torna al centro dell’attenzione con il deferimento dell’Udinese per l’operazione Mandragora. La Procura Figc contesta al club una responsabilità diretta legata all’operato dei dirigenti dell’epoca.
A cura di Vito Lamorte
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Torna d’attualità il ‘caso plusvalenze': la Procura federale ha deferito l’Udinese in relazione al trasferimento di Rolando Mandragora. Il club friulano è chiamato a rispondere per responsabilità diretta in merito alle presunte irregolarità contestate ai propri dirigenti dell’epoca, Stefano Campoccia e Franco Collavino, allora rispettivamente vicepresidente e consigliere, entrambi in possesso di poteri di rappresentanza.

L’accusa è quella di aver concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti depositati, eludendo la normativa federale, per far ottenere al club friulano benefici contabili e fiscali.

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Il comunicato della FIGC

Questa la nota ufficiale.

Il Procuratore Federale, in relazione all’indagine risalente al 2022 a carico della Juventus e dei suoi tesserati e a seguito della trasmissione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine degli atti relativi all’indagine penale svolta e della riapertura del procedimento avente a oggetto tra gli altri i rapporti di partnership tra la Juventus e altre società per il quale era stato disposto intendimento di archiviazione parziale, ha deferito l’Udinese, oltre a Stefano Campoccia e Franco Collavino (all’epoca dei fatti rispettivamente vice presidente e consigliere del club friulano) innanzi al Tribunale Federale Nazionale.

Campoccia e Collavino, in particolare, sono stati deferiti perché nel luglio del 2018, contestualmente alla cessione a titolo definitivo di Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese avevano concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti depositati (da un’opzione al riacquisto fissata a 26 milioni di Euro, all’obbligo di riscatto poi effettivamente avvenuto nell’ottobre del 2020 a 10 milioni e 700 mila Euro) eludendo così la normativa federale. Il tutto al fine di far ottenere all’Udinese benefici contabili e fiscali con riferimento ai bilanci di esercizio chiusi al 30 giugno del 2019, 2020 e 2021. L’Udinese è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai dirigenti tesserati dotati di poteri di rappresentanza.

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