La polemica del padre di Lamine Yamal: “Figliolo vivrò alle tue spalle, ti sarò sempre grato”

Il padre di Lamine Yamal non è nuovo alle polemiche e anche questa volta ha sollevato discussioni con delle frasi pronunciate ironicamente ma che hanno acceso il dibattito. Qualcuno lo ha accusato di vivere alle spalle del figlio, sfruttando la sua fama per guadagnarsi una fetta di popolarità, ma Mounir Nasraoui non ha perso l'occasione per trasformare tutto in un video sarcastico girato mentre mostra ai suoi followers tutti i passaggi di una ricetta.
Ha indossato il grembiule bianco che riporta il suo soprannome e il numero 304, segno distintivo di suo figlio, e mentre amareggiava ai fornelli ha risposto a tono a tutti i critici che lo hanno accusato di sfruttare il calciatore per vivere tranquillamente nella sua ombra.
Il padre di Lamine Yamal al centro della bufera
Non è un personaggio discreto come tanti altri e già diverse volte è entrato al centro del dibattito con delle uscite che hanno creato polemiche. Il padre di Lamine Yamal non ha paura di finire sotto ai riflettori anche con atteggiamenti scomodi che in molti hanno criticato perché non si addicono alla professionalità richiesta dal balugrana e dal livello d'eccellenza al quale è arrivato. Ma anche stavolta Mounir Nasraoui ha fatto di testa sua spiazzando tutti con delle frasi discutibili: "Ci sono un sacco di persone là fuori che dicono cose stupide come: ‘Perché non vai a lavorare? Vivi alle spalle di tuo figlio'. Vi dirò una cosa, signori. ‘Grazie, figliolo, ti sarò sempre grato, vivrò alle tue spalle'".
È una battuta chiaramente provocatoria, detta tra le risate mentre si diletta a cucinare dei nuggets di pollo condividendone la ricetta e mostrandoli davanti a un manichino con la maglia del Barcellona che replica le fattezze di suo figlio. L'uomo ha poi continuato beccando chi parla male di lui: "Per coloro che non hanno nessuno, né figli, né fratelli, né amici, né niente, e dipendono sempre dalla vita degli altri, trovate qualcosa di meglio da fare. Guardatemi, sto cucinando. Mangerete a casa di vostra madre? Io no. Lo preparo qui a casa mia, e con l'arte. Questa si chiama arte".