La partita in Copa Sudamericana finisce in una sanguinosa caccia all’uomo tra tifosi: scene tremende

L'ottavo di finale di Copa Sudamericana ad Avellaneda, in Argentina, è finito in tragedia: la partita tra Indipendiente e Universidad de Chile è stata prima interrotta e poi definitivamente sospesa al 47′ per violentissimi scontri sugli spalti tra le due tifoserie, poi degenerati in una cruenta e sanguinosa caccia all'uomo. Immagini terrificanti e scene di puro panico, con tifosi costretti a spogliarsi e presi a cinghiate e bastonate, altri che hanno cercato rifugio invadendo il terreno di gioco, mentre i meno fortunati si sono gettati dalle tribune per sfuggire alla violenza. Il bilancio, destinato ad aumentare, parla di decine di persone ferite e ricoverate, nessuna in pericolo di vita, mentre gli arresti sono a centinaia.
I sanguinosi incidenti sugli spalti durante Indipendiente-Universidad de Chile
I video che rimbalzano sui social raccontano una notte di follia, iniziata dai tifosi ospiti dell'Universidad de Chile e conclusa con il raid punitivo dei padroni di casa argentini che si sono fatti sommaria giustizia picchiando selvaggiamente gli avversari mentre la polizia è rimasta pressocché a guardare quanto stava accadendo sugli spalti dello Stadio di Avellaneda. I primi tafferugli erano iniziati durante l'intervallo con gli ultrà dell'Universidad che avevano iniziato a lanciare oggetti e a provocare gli argentini. La pausa tra primo e secondo tempo si è così protratta ulteriormente, per altri 20 minuti, obbligando lo speaker dello stadio a ripetere dagli altoparlanti ad invitare i tifosi a ritrovare la calma con il rischio che il match non riprendesse e la propria squadra venisse sanzionata.
La sospensione definitiva: sugli spalti la terrificante caccia all'uomo
Minuti di tensione che si sono trasformati ben presto in tragedia: Indipendiente e Universidad sono rientrate in campo ma solo per tre minuti. La partita è stata di nuovo interrotta e poi definitivamente sospesa mentre sugli spalti scoppiava l'inferno. La reazione dei tifosi argentini è stata terribile: raid violenti a colpi di spranghe, cinghie, calci e pugni. Nessuno è stato risparmiato: diversi cileni sono stati costretti prima a denudarsi, per poi essere picchiati selvaggiamente. Alcuni hanno cercato rifugio invadendo il terreno di gioco, altri hanno preferito il vuoto degli spalti pur di salvarsi.
Il terribile bilancio dopo gli incidenti: centinaia di arresti, decine di feriti
Il bilancio è terrificante, anche se ancora parziale. Fonti vicino alla polizia argentina riferiscono di una massiccia ondata di arresti, oltre cento persone in stato di fermo, per lo più appartenenti agli ultrà dell'Indipendiente. Altre fonti parlano addirittura di oltre 300 tifosi, questa volta per lo più cileni, in stato di fermo a Puerto Madero. Dagli ospedali di Avellaneda sono arrivate conferme di decine e decine di ricoveri, ma nessuno sembra essere in pericolo di vita, smentendo le prime notizie ancor più tragiche che riferivano di almeno 4 decessi.
Le feroci accuse all'organizzazione: oltre 800 agenti ma nessuno nel settore ospiti
Sotto accusa, ovviamente, le forze dell'ordine e di sicurezza all'interno dello stadio per una gara che è da sempre considerata ad altissimo rischio incidenti. All'interno dell'impianto c'erano oltre 800 agenti ma nessuno di loro è stato posizionato preventivamente nel settore ospiti, lasciando le due tifoserie in contatto: "Ogni volta che veniamo qui succede qualcosa… non vogliono mettere i tifosi dell'U al di sopra di quelli dell'Independiente. Tutti hanno problemi qui nei nostri confronti", ha detto Daniel Schapira, dirigente dell'U. "È diventato un circo lugubre: avevamo solo 3.500 biglietti e l'organizzazione si è confermata assolutamente inadeguata. Ora pretendiamo che la giustizia faccia il proprio corso fino in fondo".