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La notte che ha cambiato il mondo di Simone Inzaghi: “Come puoi tenere uno che dice così?”

Simone Inzaghi sarà il prossimo allenatore dell’Inter. L’accordo è stato trovato ieri pomeriggio, dopo l’annuncio del mancato rinnovo del suo contratto da parte della Lazio. Fino alla sera prima, però, il tecnico era in procinto di firmare il suo prolungamento, tanto che le carte erano pronte. Ieri mattina il ripensamento, la comunicazione a Lotito e il raggiungimento dell’accordo con l’Inter. Cronaca delle ore più convulse della sua carriera.
A cura di Valerio Albertini
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È stata una vera telenovela che ha scandito gli ultimi tre giorni dei tifosi della Lazio e di quelli dell'Inter. Non rinnova, poi resta e firma il prolungamento, alla fine sceglie i nerazzurri. Non devono essere state semplici le ultime 48 ore di Simone Inzaghi, diviso tra l'amore per i colori biancocelesti e l'ambizione di allenare una squadra più forte, per giunta campione d'Italia, come l'Inter. Ha cambiato idea più volte, lasciando di stucco il presidente laziale Claudio Lotito, che era convinto di essere riuscito a convincere Simone a sposare ancora una volta la squadra della sua vita, prima in campo e poi in panchina. La sua avventura in Serie A con la Lazio era iniziata con un ripensamento, quello di Marcelo Bielsa, che gli aveva spianato la strada sulla panchina biancoceleste, e finisce con un ripensamento, stavolta suo, che lo porterà a provare a difendere lo scudetto appena conquistato da Conte in quel di Milano.

Gli antefatti: un rinnovo che non arriva e l'addio di Conte

Tutto comincia nel pomeriggio di mercoledì 26 maggio, ma gli antefatti non possono essere trascurati. Simone Inzaghi, che con la Lazio ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2021, comincia questa stagione con la volontà di firmare un rinnovo che, però, non arriva. Nella sua ultima intervista in tv da allenatore dei biancocelesti, ricorda il suo amore per la squadra che lo ha accolto 21 anni fa, senza però nascondere il fastidio per il mancato arrivo del prolungamento:

Per nessun'altra squadra avrei aspettato 16 mesi per un rinnovo del contratto. Delle squadre agli ottavi di Champions League ero l'unico allenatore in scadenza a giugno, però sono sempre andato avanti.

Che i rapporti con Claudio Lotito e Igli Tare non siano più idilliaci come un tempo, dunque, appare chiaro. L'altro antefatto è quanto accade avantieri all'Inter, che annuncia il divorzio da Antonio Conte dopo due stagioni e uno scudetto conquistato. Beppe Marotta si mette all'opera per cercare un sostituto e fa un tentativo in extremis per Allegri, pur sapendo che Max è destinato a tornare alla Juventus. Per questo, inizia a contattare anche Simone Inzaghi, profilo ideale per la continuità tecnica che garantirebbe dopo il lavoro di Conte, al quale fa una proposta.

L'incontro con Lotito e l'accordo per il rinnovo

Si arriva quindi al tanto atteso incontro tra Inzaghi e Lotito, con Tare da remoto, che inizia nel tardo pomeriggio dello scorso mercoledì. Il tecnico arriva a Villa San Sebastiano, residenza del presidente, mentre il suo agente Tullio Tinti si trova nella sede dell'Inter, ufficialmente per parlare del rinnovo di Bastoni. Sotto casa di Lotito è presente anche qualche tifoso, che mostra uno striscione con scritto "Inzaghi a vita". Quando manca qualche minuto alle 21, Simone esce da Villa San Sebastiano e, a chi gli chiede se resterà, risponde con volto sorridente: "Andiamo a cena". Dopo la prima parte dell'incontro, filtra ottimismo per il suo rinnovo. Allo stesso tempo, però, trapela che il tecnico abbia fatto presente l'offerta ricevuta dall'Inter al presidente della Lazio, per avere più forza contrattuale. La sua intenzione rimane quella di restare, ma a determinate condizioni. Il summit si sposta nel quartier generale della società biancoceleste, a Formello, da dove, intorno alla mezzanotte, esce la notizia: Simone Inzaghi rinnova con la Lazio fino al 2024. Niente da fare per l'Inter, dunque, e appuntamento la mattina dopo per apporre le firme sul nuovo contratto.

Il ripensamento nella notte e il nuovo colloquio con Lotito

La mattina dopo si sa di più sui motivi che avrebbero portato Inzaghi alla firma del nuovo contratto con la Lazio. Più che l'aspetto economico, a convincere Simone sarebbero state garanzie tecniche sul trattenimento dei big e la possibilità di investire su acquisti mirati. Inoltre, il tecnico sarebbe stato spaventato dalla situazione finanziaria dell'Inter, che lo avrebbe convinto a restare dov'è. La tanto agognata firma e il conseguente annuncio, però, non arrivano. A posteriori, sarà proprio il presidente Lotito a raccontare i retroscena della vicenda:

Siamo stati sette ore insieme, abbiamo trovato l’accordo. Ci siamo anche dati la mano. Il contratto era pronto, io lo avevo firmato. Lui doveva raggiungere il segretario Calveri per sottoscriverlo a sua volta, e invece non si è mai presentato.

La notte porta consiglio. E allora la mattina di giovedì 27 maggio Inzaghi richiama Lotito per comunicargli di aver cambiato idea. Il presidente è spiazzato. In città non lo sa nessuno, la sera prima i tifosi laziali sono andati a dormire con la convinzione che Inzaghi sarebbe rimasto il loro allenatore e lo hanno osannato sui social. Il patron biancoceleste tenta la mossa disperata e organizza un altro incontro con il tecnico, per provare a capire cosa sia successo, senza riuscire, però, a fargli cambiare idea:

Mi ha detto che ci ha dormito sopra e ha maturato questa convinzione. Mi ha raccontato che non aveva più stimoli, che non sarebbe stato in grado di dare la carica giusta ai calciatori. Quando una persona ti dice così, come fai a pensare di tenerlo? Certo, se me l’avesse detto la sera precedente non avrei fatto preparare l'accordo da firmare.

Il comunicato della Lazio e le parole di Inzaghi

Nel pomeriggio l'agente di Inzaghi torna nella sede dell'Inter e tornano a filtrare  indiscrezioni che vorrebbero il tecnico piacentino come successore di Conte sulla panchina dei nerazzurri. Il presidente Lotito, però, smentisce: "A breve daremo l'annuncio del rinnovo di Inzaghi fino al 2024". In realtà, il loro colloquio è finito male e il presidente sa già che dovrà dire addio a quello che è stato il suo allenatore nelle ultime cinque stagioni. Nella prima serata di ieri, uno stringato comunicato della Lazio mette fine alle illazioni:

Rispettiamo il ripensamento di un allenatore e, prima, di un giocatore che per lunghi anni ha legato il suo nome alla famiglia della Lazio e ai tanti successi biancocelesti.

Inzaghi non viene nemmeno nominato. La rabbia e la delusione della società sono tangibili, tanto che Lotito confessa: "Sono rimasto deluso sul piano personale. Ha cambiato idea dalla sera alla mattina". Poco dopo arrivano anche le parole di commiato dello stesso allenatore:

Con grande emozione voglio informarvi che il 30 giugno si concluderà la mia meravigliosa avventura con la Lazio. Ringrazio la società, il presidente, i giocatori e i tifosi che mi hanno accompagnato in questi splendidi 22 anni da giocatore e da allenatore. Abbiamo lottato e vinto insieme. Questi colori sono e resteranno per sempre nel mio cuore: il bianco e il celeste saranno per sempre parte della mia anima.

Ormai non ci sono più dubbi. Simone Inzaghi sarà l'allenatore dell'Inter. Firmerà un contratto biennale con opzione per il terzo anno a 4 milioni di euro stagionali più bonus, quasi il doppio di quanto gli aveva proposto Lotito. Anche lo stipendio è stato indubbiamente un fattore che ha fatto pendere la bilancia verso i nerazzurri. A far cambiare idea all'allenatore sarebbe stata anche l'offerta al ribasso fatta dal presidente, passato dai 2,8 milioni promessi a 2,2.

Il messaggio del figlio e il comunicato dei tifosi laziali

L'ambiente Inter si tranquillizza, quello Lazio esplode. I tifosi biancocelesti sono scioccati dall'epilogo della vicenda e Inzaghi vive la sua ultima notte romana in compagnia della famiglia. I messaggi arrivano anche a suo figlio, che questa mattina decide di rispondere con una storia su Instagram:

Mio padre ama la Lazio e la amerà per sempre (scrivo questo per le persone che si permettono di dire determinate cose, di solito sorvolo). È stato con voi anche quando nessuno sarebbe rimasto. Ha vinto per voi quando nessuno avrebbe potuto vincere. Molte storie d'amore non finiscono come devono. Ma il sentimento che c'è stato per 20 anni rimane e rimarrà per sempre.

L'ultimo atto di questa storia è sancito dal comunicato della Curva Nord laziale, che saluta l'allenatore capace di portare ai biancocelesti tre trofei in cinque anni:

22 anni con l'aquila della Lazio sul petto, prima da giocatore, poi da allenatore. Hai vinto tanto, hai sofferto e gioito con noi, hai sempre parlato da tifoso e non da semplice tecnico. Hai dimostrato attaccamento alla maglia, alla nostra storia, al nostro ideale. Con orgoglio e spirito di appartenenza, ma soprattutto con rispetto. Per questo noi ti ringraziamo, per tutti questi anni vissuti insieme e anche per questo potremmo mai contestare la tua scelta. Con rispetto e stima, in bocca al lupo mister. Nel calcio non esistono bandiere, se non quella che il tifoso porta allo stadio ogni domenica.

Finisce così la storia tra la Lazio e Simone Inzaghi, durata un lustro e finita con un ripensamento. Sarà il nuovo allenatore dell'Inter, a meno che non succeda di nuovo qualcosa prima delle firme.

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