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La macchina del fango su Gattuso a Valencia: “Ha una malattia neuronale cronica e degenerativa”

I tifosi del Valencia non vogliono Rino Gattuso sulla panchina del club spagnolo, lanciata una campagna mediatica violentissima: vengono tirate fuori alcune sue vecchie dichiarazioni “contro donne, omosessuali e giocatori neri”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Valencia oggi ha ufficialmente esonerato il tecnico José Bordalás, che aveva guidato la squadra nella scorsa stagione portandola ad un deludente nono posto nella Liga ed alla finale di Copa del Rey persa contro il Betis ai calci di rigore, e dunque è tutto pronto per l'annuncio dell'arrivo in panchina di Rino Gattuso. Il 44enne tecnico calabrese, che è sulla piazza dopo il benservito datogli dal Napoli nell'estate scorsa e l'illusione del matrimonio non consumato con la Fiorentina, firmerà un contratto biennale, legandosi fino al 2024 ai ‘pipistrelli'.

Rino Gattuso sta per firmare col Valencia, ma la sua avventura non parte benissimo
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Gattuso arriva a Valencia grazie all'opera del suo agenteJorge Mendes, che negli scorsi giorni è volato a Singapore per incontrare direttamente il proprietario del club Peter Lim. L'ex calciatore del Milan e della Nazionale sarà il terzo allenatore italiano della squadra spagnola, dopo Claudio Ranieri (1997-99) e Cesare Prandelli (una breve parentesi nel 2016). E tuttavia a Valencia nelle ultime ore sta montando una protesta molto dura dei tifosi, già non teneri nei confronti del contestatissimo Lim, più volte invitato in passato ad andarsene. Il malcontento per l'intromissione di Mendes, che già era stato motivo di frizione con Commisso a Firenze, si accompagna ad orribili accuse sul piano personale a Gattuso, le stesse che avevano indotto il Tottenham nel giugno scorso a scaricarlo quando sembrava ormai sicuro il suo approdo in panchina.

"Sessista, omofobo, razzista", fu la marea che montò sui social dando vita agli hashtag di tendenza su Twitter #NoToGattuso e #GattusoOut, costringendo il presidente degli Spurs Levy a tornare sui propri passi e non assumere il tecnico italiano. Adesso ci risiamo, con toni addirittura ancora più duri. È l'ex vicepresidente del Valencia e portavoce della piattaforma ‘Marea Valencianista', Miguel Zorío, a diffondere una lunga dichiarazione pubblica per invitare tutti i tifosi ad unirsi nella ferma opposizione a Gattuso, in modo da ottenere lo stesso risultato dei sostenitori del Tottenham, dove "non è stato assunto per i suoi commenti contro donne, omosessuali e giocatori neri".

Nella nota inviata ai media, "Marea Valencianista continua con la sua campagna di sensibilizzazione del valencianismo contro la xenofobia, l'omofobia e il maschilismo di Gattuso" e ricorda che "il Valencia CF ha sponsorizzato la campagna delle Nazioni Unite per l'eguaglianza delle donne nel mondo del calcio e ora assume un allenatore sessista e xenofobo". "Ma nel mondo senza valori di Peter Lim tutto questo ormai è lettera morta – continua la nota – e quello che non volevano al Tottenham perché era xenofobo e sessista ora lo porta la mano di Mendes, quella stessa mano che era stata troppo avida alla Fiorentina, portando al benservito dato ad entrambi. È tutto incredibile".

La frasi di Gattuso che lo mettono sotto accusa sono esattamente le stesse della scorsa estate che fecero saltare l'accordo col Tottenham. In primo luogo la sua posizione sul ruolo delle donne. Quando nel 2013 gli fu chiesto cosa ne pensasse della presenza di Barbara Berlusconi nel Milan, a discapito dei poteri di Adriano Galliani, il tecnico calabrese rispose: "Penso che per uno come Galliani bisogna avere maggior rispetto per tutto quello che ha fatto. Barbara Berlusconi? Io le donne nel calcio non le vedo molto bene, mi dispiace ma è così". E poi ancora la netta chiusura ai matrimoni gay, espressa nel 2008: "Le nozze tra gay non mi trovano d'accordo. Mi scandalizzo perché credo nella famiglia fin da bambino: per me, il matrimonio è tra un uomo e una donna. Anche se siamo nel 2008 e ognuno può fare quello che vuole, questa roba mi sembra molto strana".

Gattuso è reduce dal quinto posto col Napoli nel 2020/21
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Ed ancora le dichiarazioni di Gattuso del 2013, quando gli fu chiesto degli episodi di razzismo nei confronti di Kevin-Prince Boateng durante l'amichevole Pro Patria-Milan: "A Busto non sono razzisti. Quello che è successo è tutta colpa di un gruppetto di imbecilli. Negli stadi, in passato, quante volte abbiamo sentito dei buuu anche per giocatori che non erano di colore? È capitato pure a me se è per questo, ma non gli ho dato importanza. Boateng sicuramente l'ha vissuta come un'offesa alla sua persona ma io continuo a non vederlo come un discorso di razzismo. La metto sul ridere: magari era gente che gli invidia la Velina, la fidanzata. Lo dimostra l'applauso del pubblico. In sottofondo gli applausi si sentivano nitidamente. Io continuo a pensare che l'Italia non sia un Paese razzista, in tutti gli stadi si fa buuu".

Parole che ora vengono nuovamente tirate fuori a Valencia per dipingere un uomo pieno di pregiudizi, che non avrebbe i requisiti morali per allenare la squadra. Ma non è tutto qui. L'ex vicepresidente Miguel Zorío va oltre, chiedendo a tutti i tifosi del Valencia a tutti i politici di "unirsi di fronte al nuovo oltraggio di Peter Lim al Valencia CF: l'ingaggio di Gattuso, che ha anche una malattia neuronale incurabile, cronica e degenerativa che peggiora con lo stress della sua professione". L'arrivo del tecnico non dovrebbe saltare, ma certamente non comincia sotto i migliori auspici.

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