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La furia di Sarri si abbatte sulla Lazio: “Stiamo facendo un casino terribile!”

L’ultima amichevole nel ritiro di Auronzo di Cadore ha lasciato più di una incertezza in Maurizio Sarri, infastidito dalla prestazione dei suoi (1-1 in rimonta contro il Padova). Stanchezza, poche idee e confuse: la squadra non ha eseguito sul campo quanto spiegato in allenamento e il tecnico è sbottato dalla panchina.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Lazio di Maurizio Sarri è un casino terribile. A dirlo è proprio il tecnico che da bordo campo è rimasto incredulo per quanto visto in 90 minuti nell'ultima amichevole giocata contro il Padova e conclusasi 1-1, in rimonta. Una brutta prova, anzi pessima a sentire l'allenatore dei capitolini che dalla panchina non è rimasto semplicemente a guardare, inveendo verso i propri giocatori, incapaci di mettere in pratica ciò che è stato loro indicato nelle prime sedute estive di preparazione.

Adesso ci sarà un bel confronto tra allenatore e giocatori perché la prestazione è di quelle che ha fatto scrivere in prima pagina che la Lazio di Sarri non è ancora in grado di essere una squadra. E ad un mese dalla ripartenza del campionato è un campanello d'allarme che suona come una sirena: a svelare i problemi della squadra biancoceleste è stato il Padova, in grado di mettere sotto la Lazio poi al pareggio grazie ad un rigore segnato da Luis Alberto.

Proprio il centrocampista spagnolo è stato richiamato più volte da Sarri durante l'amichevole chiedendogli di porre ordine in mezzo al campo: "Dì ai tuoi compagni dove devono giocare, fai rispettare le posizioni. Stiamo facendo un casino terribile!". Una lamentela forte e chiara di disapprovazione al di là del risultato che poteva essere ancora più pesante. Al di là dei protagonisti in campo, con una rosa infarcita di giovani, Sarri non ha risparmiato nessuno. Ha iniziato a riprendere la difesa ("stiamo camminando e guardando gli avversari, non si può difendere così!"), per passare poi all'attacco ("se ti dico di allargarti non puoi sempre convergere al centro").

Dunque, il ritiro ad Auronzo di Cadore si conclude con un passo indietro. Dopo l'ottimo esordio a suon di gol che aveva anche fatto illudere un po' tutti, con le 10 reti rifilate ad una selezione locale, è arrivato il tempo delle riflessioni. Tanta stanchezza, poche idee e confuse: il sarrismo, al momento, non è ancora sbarcato a Roma.

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