La carica di Ibrahimovic prima di Verona-Milan, Pioli: “Per noi è un capobranco”

Zlatan Ibrahimovic era in tribuna allo stadio "Bentegodi". Spente le luci del Festival di Sanremo, l'attaccante è tornato al suo ruolo di calciatore e guida del Milan che a Verona, nonostante l'emergenza assenze, ha conquistato una vittoria importante. Il ‘diavolo' c'è e lancia un segnale molto forte al campionato: vincere in quello stadio, spesso fatale nella storia rossonera e contro uno degli avversari più insidiosi, rende bene l'idea di come la lotta per lo scudetto resti apertissima.
Lo svedese è giunto, come da programma, in ritiro direttamente dalla Liguria. Sabato sera è stato protagonista sul palco dell'Ariston pronunciando quel monologo, quel discorso motivazionale costruito intorno a un concetto tanto semplice quanto forte: il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo.
Ecco perché il tecnico, Stefano Pioli, subito dopo il successo sull'Hellas parla così di lui: "Zlatan è molto più di un calciatore. Per noi è un capobranco. Lo abbiamo visto alla riunione tecnica e lui ha subito chiesto come stava la squadra – afferma l'allenatore nell'intervista a Sky -. È arrivato direttamente da Sanremo e ci ha caricati alla sua maniera. Ci ha aiutato e stimolato, come fanno i grandi campioni. Nella giornata di domani farà un altro esame per valutare a che punto è la guarigione".

Krunic e poi Dalot gli autori delle reti che hanno regalato tre punti fondamentali. Con un attacco spuntato e altre assenze pesanti (su tutte, Theo Hernandez, che ha dato forfait alla vigilia dell'incontro) il Milan è riuscito a fare risultato pieno. "Sia Theo sia Rebic hanno infortuni non muscolari ma contusivi, fa parte del gioco perché da settembre giochiamo ogni 3 giorni. Non siamo marziani, possiamo sbagliare qualche partita ma il nostro percorso continua. La cosa importante è che anche senza big ci sia la reazione giusta. Adesso pensiamo all’Europa League, dove ci attende un match stimolante".