Juventus, dopo Tether anche i sauditi bussano alla porta: Elkann resisterà all’offerta da 2 miliardi?

La Juventus torna al centro di scenari internazionali che intrecciano sport, finanza e geopolitica. Dopo aver respinto l’offerta avanzata da Tether, nelle ultime settimane si è fatta strada un’altra indiscrezione di peso: emissari vicini all’Arabia Saudita avrebbero manifestato un interesse per il club bianconero, mettendo sul tavolo una valutazione attorno ai 2 miliardi di euro. Una cifra che, non a caso, coincide con quella che Exor ha sempre considerato congrua per la Juventus.
Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, si tratterebbe al momento di semplici sondaggi, ma sufficienti a riaccendere il dibattito sul futuro societario della Vecchia Signora. John Elkann, presidente di Exor, vanta rapporti consolidati con il principe ereditario Mohammed bin Salman, un dettaglio che rende la pista saudita quantomeno credibile sul piano relazionale.

Non va dimenticato, inoltre, che Elkann è impegnato su più tavoli di grande rilevanza industriale, tra cui la trattativa per la cessione del gruppo Gedi al businessman greco Theodore Kyriakou, imprenditore che intrattiene a sua volta legami con l’orbita del fondo sovrano saudita Pif.
Juventus, spunta l’asse saudita: sul tavolo 2 miliardi, ma Elkann frena ancora la vendita
Eppure, nonostante il fascino di un’offerta miliardaria, la posizione di Elkann appare tutt’altro che orientata alla cessione. La Juventus, pur non rappresentando l’asset economicamente più rilevante di Exor, ha un peso simbolico e mediatico enorme: è un marchio globale, seguito da milioni di tifosi, e un termometro costante della capacità manageriale della famiglia Agnelli-Elkann.
Proprio per questo, ogni ipotesi di vendita viene valutata con estrema cautela.

Le recenti dichiarazioni e le scelte compiute finora sembrano indicare una linea di continuità più che di rottura. Anche di fronte a interessamenti esterni sempre più insistenti, la sensazione è che Elkann non voglia privarsi facilmente della Juventus, consapevole che il valore del club va ben oltre qualsiasi assegno, per quanto ricco.