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Italia fuori dai Mondiali, Baggio non ci sta: “È una vergogna!”. Ma non ce l’ha con gli azzurri

Roberto Baggio non ci sta e lancia pesanti accuse per l’esclusione dell’Italia dai prossimi Mondiali di calcio: “Che ci fosse era davvero il minimo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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A fine anno, quando il gotha del calcio planetario si darà appuntamento in Qatar per i Mondiali di calcio, l'Italia non ci sarà. Sembra assurdo che la Nazionale azzurra non sia riuscita a qualificarsi per la seconda edizione di fila dopo Russia 2018, ma dobbiamo rassegnarci che questa è la dura realtà – senza sogni infondati di ripescaggi – e cominciare a scegliere un'altra Nazionale per cui tifare.

L'assenza della squadra di Roberto Mancini dai prossimi Mondiali è peraltro ritenuta ingiusta, anzi di più, vergognosa, da una leggenda del calcio italiano come Roberto Baggio, che si scaglia contro gli organizzatori del baraccone, che a suo dire avrebbero dovuto portare di peso l'Italia ai Mondiali di diritto: "La partita con l'Argentina? Credo che purtroppo abbiamo pagato un po' l'amarezza dell'esclusione dai Mondiali, anche se credo veramente che la vergogna più grande sia che una squadra come l'Italia che ha vinto gli Europei non ci vada di diritto. Quella è la roba veramente che fa rabbia, perché una partita si può perdere con chiunque, però per quello che avevano fatto gli azzurri agli Europei era il minimo che meritassero di avere un posto ai Mondiali".

Il 55enne di Caldogno, intervenuto all'evento ‘Il Talento prende il Volo' all'aeroporto di Fiumicino, fa poi un nome su cui punta per il futuro della Nazionale azzurra, quello del romanista Nicolò Zaniolo: "I giovani sono il futuro, di talenti ce ne sono tanti, io spero che si riprenda bene, come sta facendo, Zaniolo, perché purtroppo gli infortuni che ha avuto l'hanno penalizzato molto e spero vivamente che possa tornare ai suoi livelli di una volta senza più avere infortuni. Il gol segnato in finale di Conference League gli darà una fiducia incredibile e gli farà vedere il futuro con più serenità".

Il Pallone d'Oro del 1993 ha dunque riconosciuto nel 22enne di Massa il futuro leader tecnico dell'Italia, adesso spetta al romanista non disperdere il suo talento, eliminando alcuni eccessi comportamentali fuori dal campo, come quello che gli è costato l'indagine della FIGC dopo il coro volgare contro la Lazio nella festa per la vittoria della Conference.

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