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Inzaghi positivo al Covid: salta il summit di mercato ma non il derby con il Milan

La società nerazzurra ha comunicato il contagio da parte del tecnico che dovrà restare in quarantena. Nessun confronto con Ausilio e Marotta per gli ultimi giorni di mercato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Pausa per le nazionali, tre giorni di riposo per i non convocati, un incontro con la dirigenza per stabilire le ultimi possibili mosse di mercato e poi testa, gambe e forze al 5 febbraio quando si ritorna in campo per affrontare la ripresa del campionato con il derby contro il Milan (anticipato a sabato) che potrebbe diventare il classico sliding doors in classifica per le due società. Ma per Simone Inzaghi, l'agenda è stata arricchita da un ultimo contrattempo: il Covid.

Il tecnico dei nerazzurri è stato contagiato dal virus che imperversa incontrastato tra i club di Serie A continuando a mettere a rischio le partite di campionato. " FC Internazionale Milano comunica che Simone Inzaghi è risultato positivo a un tampone di controllo effettuato in data odierna. Il tecnico seguirà da ora le procedure previste dal protocollo sanitariorecita la nota odierna in merito alle condizioni dell'allenatore nerazzurro. Che adesso dovrà osservare la consueta parentesi forzata di isolamento fino ad un nuovo test che, se sarà negativo, gli permetterà di ritornare ad allenare la capolista.

Pochi problemi dal punto di vista sportivo: la pausa del campionato non comporta sostituzioni in panchina e il contagio è arrivato in concomitanza con i 15 giorni di riposo che i giocatori (non convocati dalle rispettive nazionali) osserveranno per ricaricare le pile in vista del rush finale. Alla ripresa delle ostilità, che per l'Inter coinciderà il prossimo 5 febbraio nel derby contro il Milan, Simone Inzaghi dovrebbe infatti aver superato la quarantena senza problemi.

L'unico contrattempo è legato alle attuali mosse di mercato con la dirigenza nerazzurra con cui il tecnico aveva in previsione di confrontarsi nei prossimi giorni. Con Ausilio e Marotta non si sarebbe discusso di nulla di particolare, se non nel mettere forma alle ipotesi di una cessione temporanea di Sensi, predestinato alla Sampdoria. Anche nella gara vinta con fatica contro il Venezia, il centrocampista è rimasto 90 minuti in panchina avvalorando la tesi per cui non troverà spazio da qui fino a fine stagione e potrebbe invece dare una mano concreta alla squadra di Giampaolo. Poi c'è da sistemare Vecino, sempre in partenza ma ancora senza trattative concrete, stabilire il futuro prossimo di Kolarov e vedere se c'è spazio per qualche colpo di assestamento sul finale, come per i nomi di Salcedo (sarebbe un rientro in nerazzurro) e di Caicedo (sarebbe un ritorno per Inzaghi, che lo aveva avuto alla Lazio).

Trattative di secondo piano, ma pur sempre da attuarsi con attenzione e un confronto che al momento non potrà esserci, almeno fisicamente. Tecnico e dirigenza si sentiranno per vie traverse (attraverso collegamento in remoto), per riconfermare la linea da basso profilo voluta dalla proprietà, osservando con un pizzico d'ansia ciò che avverrà altrove, con i diversi nazionali convocati (in totale sono sei)

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