Inter, Conte: “La situazione è questa, prendiamone atto. La soluzione? Solo il lavoro”

"ConteOut" è il tormentone al 90′ di Inter-Real Madrid che ha visto i nerazzurri soccombere in tutto davanti agli spagnoli di Zidane. E se per il francese è stata la serata del rilancio per Conte è arrivata la sentenza amara dell'incapacità manifesta di raddrizzare una situazione che ha preso una pessima piega da inizio stagione. Incomprensioni tattiche – in primis ancora una volta Eriksen – un ingiustificato nervosismo – Barella sull'episodio del rigore, Vidal per l'espulsione – e un tradimento collettivo alla causa nerazzurra. Tanto che c'è chi invoca sul web a pieni polmoni il ritorno di Luciano Spalletti e chi sogna l'avvento di Allegri.
Conte – che dopo la vittoria sul Torino aveva gonfiato il petto – si ritrova a fare spallucce davanti ad una lezione calcistica e ad una realtà amara: l'Inter è di fatto (anche se non matematicamente) fuori dalla Champions dopo sole 4 partite (zero vittorie e ultimo posto in un girone dove ci sono squadre come Shakhtar e Borussia M'Gladbach). Nessuna ferocia, nessuna reattività, nessuna voglia di dimostrare di essere più di quanto si critica. E il bivio è dietro l'angolo, perché le colpe le ha per primo il tecnico e – secondariamente – i giocatori: "Era già difficile di per sè, se poi pronti via fai un fallo da rigore e giochi in 10. Il percorso? Lavoro e sacrificio, per puntare alla crescita costante. Bisogna lavorare. Bisogna essere umili e capire in che zona ci troviamo. Non dobbiamo farci ammaliare dalle sirene esterne. Solo lavoro"
La supremazia del Real è però stata evidente: "Loro hanno giocato meglio, la differenza si è vista ed è evidente. Ma questo non ci deve abbattere, piuttosto stimolare a lavorare di più. Stasera c'era una montagna da scalare, dobbiamo continuare con umiltà e senza interferenze. E' fondamentale che ci rendiamo conto a che punto ci ritroviamo".
Handanovic: "C'è ancora una possibilità"
Samir Handanovic a fine match ha provato a guardare positivo nel futuro europeo, la matematica infatti non condanna ancora i nerazzurri aggrappati al classico miracolo sportivo: "Non siamo ancora fuori dalla qualificazione anche se dopo stasera la situazione è decisamente complicata" ha sottolineato il capitano nerazzurro. "Quando siamo rimasti in dieci il Real ha preso in mano la partita, ha fatto girare il pallone e gestito il match. Sapevamo che era difficile passare il turno ma la speranza è l'ultima a morire".