In Coppa d’Africa scoppia il caso Coulibaly: botta e risposta al veleno tra il Sassuolo e il Mali

Il Sassuolo respinge con fermezza le accuse del ct del Mali, Tom Saintfiet, e prende posizione sul caso Woyo Coulibaly, esploso alla vigilia e nelle prime ore della Coppa d'Africa in corso in Marocco. Dopo le parole durissime del commissario tecnico belga, che ha chiamato in causa direttamente il club neroverde, è arrivata la replica ufficiale della società emiliana.
Saintfiet, intervenuto dopo l'1-1 tra Mali e Zambia nella gara d'esordio del girone, aveva puntato il dito contro il Sassuolo, accusandolo di aver penalizzato il difensore classe 1999 dopo la sua decisione di rispondere alla convocazione della nazionale. Secondo il ct, una scelta che avrebbe inciso sulla condizione fisica del giocatore e più in generale rappresenterebbe una mancanza di rispetto verso il calcio africano.

La risposta del Sassuolo alle accuse del ct del Mali
La replica del Sassuolo è arrivata attraverso un comunicato ufficiale, dai toni netti, con cui il club ha respinto ogni accusa di ostruzionismo: "In seguito alle dichiarazioni rilasciate dal CT del Mali Tom Saintfiet, l'US Sassuolo Calcio precisa che il calciatore Woyo Coulibaly non ha preso parte alle gare di Serie A solo ed esclusivamente per scelta tecnica".
Il club ha poi chiarito anche la gestione della convocazione, sottolineando la propria disponibilità nei confronti della federazione maliana: "Si informa inoltre che, nonostante la convocazione della federazione maliana sia giunta in ritardo al club neroverde, la società si è resa disponibile e collaborativa affinché il calciatore raggiungesse la propria nazionale per l'inizio della Coppa d'Africa nei termini indicati dalla FIFA".
Parole che smentiscono la versione fornita da Saintfiet, il quale aveva parlato apertamente di una scelta punitiva del club dopo la volontà del giocatore di partecipare alla competizione continentale.
Arrivato in estate al Sassuolo in prestito dal Leicester, Coulibaly ha trovato poco spazio in campionato, collezionando 7 presenze in Serie A, solo due delle quali da titolare. Una gestione che, secondo il club, rientra esclusivamente nelle valutazioni tecniche dello staff guidato da Fabio Grosso, ma che per il ct del Mali resta il simbolo di un problema più ampio.
Il caso Coulibaly si inserisce così nel solco delle tensioni ricorrenti tra club europei e nazionali africane alla vigilia della Coppa d'Africa, una frattura che anche in questa edizione continua a produrre polemiche e prese di posizione incrociate.