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Il veto irremovibile di Andrea Agnelli sul ritorno di Antonio Conte alla Juventus

Antonio Conte nel 2019 poteva tornare alla Juventus per raccogliere l’eredità di quel Max Allegri che lo ha sostituto 5 stagioni prima, ma ha incassato il presunto veto del presidente Agnelli. La storia del rapporto tra il mister e il patron, incrinatosi nel 2014 dopo l’addio “a sorpresa” del primo alla panchina della Vecchia Signora.
A cura di Marco Beltrami
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C'eravamo tanto amati. Quello tra Andrea Agnelli e Antonio Conte è stato un rapporto molto forte, contraddistinto da sentimenti contrastanti. Dal feeling totale in occasione del ritorno da allenatore dell'ex centrocampista, alle prime incrinature che hanno portato all'addio dell'estate 2014, fino alle schermaglie verbali negli anni successivi, con il veto del presidente al possibile Conte-bis sulla panchina della Juventus, dopo la separazione sofferta con Allegri. Ecco la ricostruzione di un "matrimonio" finito male.

Agnelli e Conte, l'inizio dell'idillio nel 2011

Un tecnico giovane, ambizioso e amato dalla piazza per il suo passato da leader bianconero in campo. Antonio Conte si è rivelato la scommessa vincente di Andrea Agnelli nel 2011, quando la Juventus decise di puntare su di lui per tornare al top. Un legame che sembrava inossidabile, anche alla luce dei successi bianconeri tornati sul tetto d'Italia, ma che invece iniziò ad incrinarsi nel 2013, quando il mister iniziò ad esternare le sue perplessità sul prolungamento dell'avventura torinese. Perplessità che sfociarono però in qualcosa di più nel corso della stagione successiva, quando vennero fuori di fatto le prime crepe nel rapporto con la dirigenza.

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La rottura del 2014, e l'interesse del Milan per Conte

Conte arrivò al traguardo del terzo scudetto consecutivo tutt'altro che sereno. Il tecnico criticato da una parte dei tifosi per l'aver gettato alle ortiche la possibilità di una finale di Europa League in casa con la sconfitta in semifinale contro il Benfica, iniziò a manifestare concretamente la volontà di lasciare. Nonostante il record dei punti in campionato (102) e un'altra stagione di contratto, il mister a fine stagione si rese protagonista della famosa battuta sulle potenzialità della Juventus in Champions s "Non si entra con 10 euro in un ristorante da 100 euro", che risultò sgradita ad Agnelli. Il presidente che aveva sempre tutelato il tecnico, confermandolo anche in occasione della squalifica relativa ai fatti del calcioscommesse, non apprezzò quelle parole considerate uno schiaffo ai progetti bianconeri.

Come se non bastasse poi, ecco le voci confermate sul forte interesse del Milan per Conte. Il tecnico sembrava gradire la possibilità di un nuovo ciclo in rossonero, e pronto per un'avventura considerata intrigante, anche se lo scoglio da superare era l'altro anno di contratto con la Juventus. Agnelli venuto a conoscenza di questa situazione si sentì "tradito" ma nonostante tutto, decise di confermare il tecnico dopo un incontro, in cui venne ufficializzata la permanenza anche nel 2014-2015.

Il colpo di scena dell'addio di Conte alla Juventus

Il 15 luglio 2014 però ecco il colpo di scena con Conte che decise di lasciare, proprio nel primo giorno di ritiro, con tanto di intervista ufficiale sui canali Juventus. Una situazione su cui incise anche il mercato considerato non all'altezza dal mister, con il club che a sua volta decise di puntare su Max Allegri, ovvero il tecnico che fino ad allora era stato un vero e proprio "nemico" in rossonero di Conte.

L'ultimo giorno di Conte alla Juve e le turbolenze con Agnelli

Nonostante i ringraziamenti a vicenda nelle dichiarazioni ufficiali, il rapporto tra Conte e Agnelli, s'interrompe in maniera brusca o per dirla alla Alessio "turbolenta. Il vice del tecnico salentino in un'intervista a Tuttomercatoweb dichiarerà poi: "Tutti lo scrivono, ogni giorno ce n’è una. Poco fa leggevo che i rapporti non fossero buoni. Certo, l’ultimo giorno è stato turbolento, per come si sono lasciati e per come è andato via Antonio. Ma non credo che questo influisca sul riprenderlo o meno. I rapporti sono cordiali, si sono salutati diverse volte, anche in modo tranquillo e sereno. Quindi non metterei le cose in questo modo".

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Il botta e risposta al vetriolo Conte-Agnelli e l'incontro allo Stadium

Se la Juve ripartì con successo da Allegri, Conte si accasò in Nazionale prima e al Chelsea poi. Dopo anni di "silenzio", a confermare che i rapporti tra l'allenatore e il presidente si sono incrinati, arrivò un botta e risposta anche attraverso i social. Il numero uno bianconero, in un'assemblea con gli azionisti, volle ringraziare personalmente Allegri, con il quale poi nascerà un feeling special, riservando una stoccata al suo predecessore: "Ringrazio personalmente Massimiliano Allegri, che ha svolto un lavoro straordinario. Ha portato avanti un lavoro che per altri sembrava concluso". La risposta di Conte arrivò sul suo profilo social: "Nella vita non si finisce mai di conoscere le persone. A volte basterebbe soltanto un minimo di riconoscenza. E di maturità".

Storie tese dunque che sembrarono però messe da parte un anno più tardi, quando Antonio Conte tornò all'Allianz Stadium in occasione di uno Juventus-Roma di Serie A. In quell'occasione non sfuggì alle telecamere l'abbraccio e i sorrisi con Agnelli, per una situazione che sembrava poter essere il preludio ad un possibile ritorno del salentino a Torino.

Il possibile ritorno di Conte e il veto di Agnelli nel 2019

Una prospettiva possibile a giudicare dalle indiscrezioni di mercato, quando le strade di Allegri e la Juventus sembravano destinate ad interrompersi. Lo stesso tecnico in un'intervista a La Gazzetta dello Sport aprì a questa prospettiva, passando però la palla alla dirigenza bianconera: "Un mio ritorno alla Juventus? I matrimoni si fanno in due. Penso che la Juve abbia iniziato un percorso e penso che siano molto contenti di Allegri, che sicuramente ha continuato il lavoro e sta facendo molto bene. Un domani non si sa mai". Un'occasione anche per tornare sulla separazione con i bianconeri: "Via dalla Juve? Tre anni molto intensi, abbiamo spinto la macchina più di quanto potesse. Anni molto logoranti, sotto tutti i punti di vista. Anche nelle migliori famiglie si può litigare. In quei tre anni ho dato tutto me stesso. mi sentivo in debito con Agnelli. Ricordo la promessa fatta: ‘Ci vorrà tempo ma l'obiettivo è tornare sul tetto del mondo'. Non sono riuscito a mantenere la promessa"

E l'occasione giusta per il ritorno sembrava essere arrivata proprio a conclusione della stagione 2019. Anche il nome di Conte finì nel calderone dei possibili sostituti del livornese, per un sorprendente cambio della guardia al contrario rispetto a quanto accaduto 5 stagioni prima. Ecco però che in questo scenario risultò decisivo il veto del presidente Agnelli: le indiscrezioni dell'epoca infatti raccontarono di una dirigenza spaccata, con Nedved e Paratici pronti a puntare sul Conte-bis e il patron destinato a guardare altrove. Quest'ultimo infatti avrebbe chiuso la porta in maniera perentoria al possibile ritorno del tecnico, stizzito ancora da quanto accaduto nel 2014. La conclusione: la Juve puntò sull'ex nemico Sarri, mentre Conte si accomodò sulla panchina degli ex rivali dell'Inter.

Il dito medio e gli insulti dopo Juventus-Inter di Coppa Italia

Una nuova puntata di questo rapporto, che sembra ormai definitivamente compromesso è arrivata in occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia Juventus-Inter. Una situazione plateale con il dito medio del tecnico verso la tribuna occupata dalla dirigenza della Juventus (dopo le presunte provocazioni arrivate nel corso del match) e la frase forte di Agnelli dopo il fischio finale e la qualificazione con tanto di insulto ("Mettitelo nel c*** il dito, co*****e"). La conferma che l'idillio tra i due è definitivamente finito.

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