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Il ricordo di Niccolò Galli a 20 anni dall’incidente: “Vedemmo piangere i compagni e capimmo”

Niccolò Galli se n’è andato 20 anni fa. Il figlio dell’ex portiere Giovanni perse la vita proprio nel momento in cui la sua carriera sembrava essere giunta ad una svolta. Le giovanili tra Torino, Parma e Firenze, l’esperienza vincente all’Arsenal e la Serie A con il Bologna. Sembrava tutto proprio per il definitivo passo nel calcio dei grandi ma la giovane promessa rossoblù morì in un drammatico incidente stradale.
A cura di Vito Lamorte
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Sono passati vent'anni da quel maledetto incidente che si è portato via Niccolò Galli. Era il 9 febbraio del 2001 e quel giovane calciatore che stava tornando a casa dopo l’allenamento vive nei ricordi di tutti grazie alla forza dei suoi familiari e di chi lo ha conosciuto. È difficile accettare la morte di un ragazzo di soli 17 anni per un incidente in moto e proprio di questo ha parlato il padre Giovanni, ex portiere di Fiorentina, Milan, Napoli, Torino, Parma e della Nazionale azzurra; alla trasmissione ‘Vieni da me' di RaiUno: “Dopo la sua morte due cose sono state fondamentali: la vita e la fede. Ho perso mio padre a 19 anni e non pensavo di dover portare i fiori al cimitero a mio figlio. Puoi solo impararci a convivere, mi è mancato poter piangere, lo facevo di nascosto sotto la doccia”.

Niccolò era un difensore di grandi prospettive e dopo ave giocato nelle giovanili del Torino, deParma e della Fiorentina provò l'avventura all'estero e nel 1999 si trasferì a Londra, all'Arsenal. Dopo aver vinto la Premier League di categoria e la FA Cup Under 18 tornò in prestito in Italia, al Bologna, e in Nazionale passò all'Under 17. Tutto sembrava andare a gonfie vele per il giovane Galli, che si era scrollato un po' di dosso l'etichetta del "figlio di", e a gennaio 2001 era  convocato con l'Under 18 per la Coppa Meridian ma proprio nel momento migliore della sua giovane carriera arrivò l'incidente che se lo portò via.

Dopo l'allenamento con la squadra Niccolò perse il controllo del suo motorino e si schiantò contro un guard rail in manutenzione, sbattendo l'addome contro un tubo d'acciaio che era stato lasciato in posizione pericolosa. Il classe 1983 morì pochi istanti dopo l'arrivo in ospedale. Giovanni Galli ricorda così quei momenti: "Il 9 febbraio del 2001 ci chiamarono per dirci che Niccolò aveva avuto un incidente. Quando arrivammo in ospedale capimmo che non c’era più vedendo tutti i suoi compagni piangere".

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Il Tribunale di Bologna aprì un'inchiesta penale per il paletto d'acciaio della zona in manutenzione che era stato lasciato in posizione pericolosa: dopo le condanne del 2007 i tre imputati sono stati dichiarati assolti per intervenuta prescrizione nel 2011. Per tenere sempre vivo il ricordo di Niccolò, Giovanni Galli ha creato la Fondazione Niccolò Galli ONLUS, che si occupa di raccogliere fondi per scopi filantropici, e memorial di calcio giovanile.

Il Bologna ha ritirato la maglia numero 27 e ha intitolato a Niccolò Galli il Centro tecnico di Casteldebole: nel giardino davanti all’ingresso della sede è presente un cippo in pietra con inciso il suo nome e ogni 9 febbraio si tiene la commemorazione per tenere sempre presente il ricordo di questo ragazzo che se n'è andato troppo presto.

Il numero di Quagliarella dedicato a Niccolò

Niccolò Galli aveva il numero 27 quando esordì in Serie A, era una gara contro la Roma allo stadio Olimpico il primo ottobre del 2000, e per questo motivo Fabio Quagliarella, grande amico di Niccolò; indossa da sempre questo dorsale e dal quale si è staccato solo nell'esperienza alla Juventus (dove aveva la 18).

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