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Il rapporto tra Mourinho e Eriksen: due riunioni, il giudizio e un silenzio emblematico

Il trasferimento di Christian Eriksen dal Tottenham all’Inter è stato benedetto da Josè Mourinho che ha giocato un ruolo chiave nella trattativa per il passaggio del danese in nerazzurro. “Non ha cattiveria” disse lo Special al presidente Levy. Quelle parole vennero fuori in un documentario sugli Spurs.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Christian Eriksen ha vissuto un'esperienza particolare all'Inter. Il danese ha faticato molto a entrare negli schemi di Conte, non è stato un percorso semplice. Arrivato in Italia, con difficoltà ha trovato il posto, poi c'è stato il lockdown e la voglia dell'ex c.t. dell'Italia di trovare un assetto giusto non lo ha aiutato. Ma poi è stato proprio Eriksen a fare la differenza ed è stato lui a dare grande equilibrio ai nerazzurri, che nel maggio 2021 dopo undici sono tornati a vincere lo scudetto.

Purtroppo l'avventura italiana di Eriksen si è chiusa con la rescissione del contratto dopo i seri problemi di salute che il talentuoso centrocampista ha avuto negli Europei, ebbe un duplice attacco cardiaco durante Danimarca-Finlandia. Prima di passare all'Inter il danese ha avuto una lunga militanza nel Tottenham, l'addio fu fragoroso e nella sua cessione c'è stato anche lo zampino di Josè Mourinho che, una volta arrivato al Tottenham, non ebbe proprio parole carine nei suoi confronti. Nel documentario di Amazon sulla stagione 2019/2020, ‘All or Nothing', si vede e soprattutto si sente Mou spiegare al presidente Levy che il danese era pure un giocatore prezioso in certe situazioni ma a cui manca comunque cattiveria. Una rivelazione stupefacente che fece discutere molto in Inghilterra anche dopo il suo trasferimento all'Inter.

La rabbia di Mourinho contro Conte

Eriksen era ancora un giocatore del Tottenham quando in Italia si parlava con certezza del suo trasferimento imminente all'Inter. Un acquisto importante per i nerazzurri che acquistandolo sapevano di poter lottare ancora di più per lo scudetto. Il tira e molla è stato lungo. L'Inter lo voleva, il Tottenham sapeva comunque di perderlo, perché il numero 10 aveva deciso di non rinnovare il contratto. E nel gennaio 2020 fu Mourinho a dargli il benservito. Il portoghese non apprezzò le parole che Conte aveva espresso su Eriksen, che ancora era un giocatore degli Spurs:

"Voglio solamente precisare che questa situazione non sarebbe dovuta capitare il 25 gennaio – dichiarò Mourinho prima ancora che il danese si trasferisse all'Inter – Il club è l’ultimo a dover essere biasimato". Il motivo dello sfogo dello Special arrivò in risposta ad una dichiarazione di Conte circa un imminente arrivo di Eriksen: "Conte ha parlato pubblicamente di Eriksen mostrandosi ottimista sottolineò Mourinho ma io credo che sia corretto non parlare dei giocatori di altri club fin quando questi non diventano nostri". 

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Il video di Mou che ‘cede' Eriksen: "Non è cattivo"

La cattiveria agonistica è un atteggiamento caratteriale che molti allenatori pretendono dai propri giocatori. Si tratta di un comportamento deciso in campo, che non mostri titubanze o paure, ma solo tanta decisione. Aspetto che mancava a Eriksen secondo Mourinho, caratteristica che l'ex Chelsea aveva notato una volta approdato al Tottenham. Nel corso di un documentario mandato in onda su Amazon e intitolato "All or Nothing" che parlava della stagione 2019/2020 degli Spurs, lo Special One, in un incontro con il presidente Levy, specificò proprio questo:

"Christian manca di cattiveria nonostante sia preziosissimo in alcune situazioni in cui la squadra deve congelare il pallone – sottolineò Mou – Ma questa qualità gli manca ancora". Fu probabilmente uno dei motivi per cui tutti si convinsero che forse era arrivato il momento di farlo partire, anche a fronte di un'offerta importante da parte dell'Inter.

Eriksen voleva solo l'Inter: "È una grossa occasione per me"

Eriksen sarebbe andato in scadenza di contratto a giugno del 2020, ma nonostante questo, l'Inter riuscì a mettere sul piatto un'offerta importante al Tottenham da circa 27 milioni di euro più un compenso al giocatore di quasi 8 milioni a stagione. Numeri e cifre che hanno subito convinto il danese, pronto a sposare la causa Inter. "Penso che sia una buona opportunità per me andare all'Inter – disse il giocatore al presidente Levy davanti a Mourinho – So che hanno fatto un'offerta".

Rivelazioni importanti riportate sempre all'interno del documentario di Amazon in cui furono evidenziate anche le reazioni del presidente degli Spurs: "Sai che possiamo pareggiare qualunque offerta ti abbiano presentato – disse Levy rivolgendosi ad Eriksen – Per noi ora è difficile trovare soluzioni a gennaio".

E ancora: "Non vogliamo che tu vada all'Inter – sottolineò ancora Levy – Non esistono ragioni economiche per farti partire". Eriksen apprezzò molto queste parole ma nonostante tutto fu irremovibile: "Questo l'ho sempre saputo". In tutto ciò Mourinho rimase in silenzio per tutto il tempo.

Lo sfogo dello Special One dopo l'addio del danese agli Spurs

Tempo dopo la cessione di Eriksen all'Inter, Josè Mourinho parlò di quell'operazione e della volontà del giocatore di andare in Italia. "Sapevamo da tempo, sia io che il club, che Eriksen non avrebbe firmato il contratto – disse – ma con il presidente Levy abbiamo cercato di gestire la situazione". Mourinho ha parlato soprattutto della sua volontà di voler convincere il giocatore a restare al Tottenham nonostante il danese fosse a dir poco irremovibile circa la sua volontà di abbracciare i nerazzurri: "Mi ha detto che non avrebbe cambiato idea per nessuna ragione al mondo – sottolineò il tecnico degli Spurs – Da quel momento ho iniziato a costruire la squadra senza di lui per questo lo escludevo spesso".

Lo Special One ha avuto un ruolo chiave in questa trattativa, che a conti fatti è stata ottima per l'Inter, che dopo le difficoltà iniziali in squadra si è trovata un giocatore di alto livello che ha contribuito, e non poco, alla conquista dello scudetto numero 19, il primo dell'era Zhang.

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