Il numero di prestigio di Neymar fa impazzire il telecronista: “Oh là là!”

A rivederlo il rischio è di mandarlo in loop per godersi quel colpo di prestigio più volte. Il numero di Neymar è da funambolo, prestigiatore, illusionista. Di quelli che il trucco c'è ma non si vede. Di quelli che ti lascia con un ohhh di meraviglia tra le labbra e la bocca aperta. Di quelli che che riescono solo a chi certe cose le ha nel sangue.
È istinto puro, una miscela di classe endemica e tecnica individuale sopraffina. Puoi allenarti moltissimo ma se certe cose non le hai impresse dentro, difficilmente ti riescono con la stessa naturalezza.
Acrobazia. Freddezza. Senso della posizione. Magia del tocco e quel pizzico di sfrontatezza di chi sa che per uscire da certe situazioni di gioco ha solo una possibilità: estrarre dal cilindro qualche effetto speciale che faccia venire le traveggole all'avversario. C'è tutto dietro i 6 gol e altrettanti assist collezionati finora.
Contro il Monaco il brasiliano ha incantato la platea alla sua maniera. L'avvicinarsi del Mondiale in Qatar, la concorrenza in rosa con Mbappé, la presenza "dell'amico" Messi sono motivi di stimolo sufficienti per far sì che gli riescano colpi da freestyle, come se fosse una semplice esibizione e non avvertisse il fiato sul collo del marcatore.
Una palla morta. Un cross che sembrava destinato a spegnersi lungo la linea laterale più vicina al fondo. Qualsiasi altro calciatore avrebbe (forse) stoppato la palla e sarebbe rimasto spalle alla porta in attesa di ‘scaricare' – come si dice in gergo – la palla a un compagno di squadra. Neymar no, s'è inventato altro. Può farlo, sa farlo.
Al punto da lasciare stupito anche il telecronista. In diretta Tv è impazzito nel raccontare e nel sottolineare cosa aveva combinato la stella sudamericana. "Oh là là… oh là là", ha urlato nel microfono il reporter. Il motivo? Basta dare un'occhiata a cosa ha combinato O Ney: ha trasformato quel traversone in un numero di magia, addomesticando la sfera con leggerezza fino a voltarsi di scatto, cambiando direzione, dirigendosi nell'area di rigore con la palla attaccata al piede. Da strabuzzarsi gli occhi.

Non è stata l'unica prodezza sensazionale offerta dal brasiliano tra le fila del Paris Saint-Germain. S'è prodotto anche in un altro colpo speciale, tipico del suo repertorio. Il modo in cui ha battuto il calcio di rigore non poteva passare inosservato. Rincorsa breve, frenata improvvisa e finta per disorientare il portiere. Gol, tutti a casa. Applausi a O Ney, con Mbappé nel cono d'ombra (per ora). C'est la vie.