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Il Milan fa gol con Almqvist a terra, reazione sdegnata di Sticchi Damiani in tribuna. Poi se ne va

Sticchi Damiani applaude con ironia la scelta dell’arbitro di non fermare il gioco con con Almqvist a terra e lascia San Siro in anticipo: Lecce furioso per le decisioni del direttore di gara.
A cura di Vito Lamorte
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Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, applaude con ironia la scelta dell'arbitro di non fermare il gioco in occasione del terzo gol del Milan con Almqvist a terra e lascia San Siro in anticipo rispetto alla fine del match. Salentini furiosi per le decisioni del direttore di gara durante l'anticipo della 31a giornata di Serie A.

Le proteste del club giallorosso esplodono al 57′, quando i rossoneri chiudono i conti con una sgroppata di Rafa Leao, imbeccato da un ottimo pallone in profondità di Adli: la rete scatena la furia degli ospiti perché pochi secondi prima nell’area di rigore Theo Hernandez aveva spinto Almqvist a terra e per rincorrere il pallone lo aveva colpito sul capo. L’esterno svedese è rimasto a terra dolorante ma l’arbitro Massimi ha lasciato correre e da lì è nata l'azione del terzo gol.

Diversi giocatori del Lecce hanno prima protestato con l'arbitro per non aver interrotto il gioco, visto che il loro compagno era stato colpito alla testa, e poi hanno discusso anche con qualche avversario: Ramadani ha fatto riferimento all'episodio di pochi minuti prima, quando i salentini hanno messo la palla fuori per permettere allo staff medico rossonero di soccorrere l'infortunato Calabria.

Una situazione che ha creato un po' di tensione inizialmente ma poco dopo Leao era abbracciato ad Almqvist ed è tutto rientrato senza che troppo caos in campo ma la scelta del direttore di gara di non fermare l'azione con molta probabilità è sbagliata.

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Il presidente del Lecce aveva protestato in maniera veemente già nel primo tempo, quando l'arbitro aveva espulso Krstovic per un intervento con gamba altra su Chukwueze. L'intervento è chiaramente involontario da parte dell'attaccante montenegrino, che si è preso il cartellino rosso diretto per la negligenza commessa dopo aver perso completamente di vista la posizione dell'avversario.

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