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Il Milan cerca ancora un direttore sportivo, Ariedo Braida dal nulla: “Se posso aiutare, lo faccio”

Il Milan è sempre alla ricerca del nuovo direttore sportivo e dopo i tentativi per Paratici e Tare tutto sembra essere tornato in stand by. Ma a parlare del ruolo che manca ai rossoneri è stato proprio Ariedo Braida che nell’epoca d’oro di Berlusconi fu direttore generale e anche ds: “Stagione da dimenticare ma la squadra c’è. E con qualche accorgimento intelligente…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan di Conceiçao sembra aver finalmente trovato la quadra in campo, con un assetto che sta risultando vincente. Successo esterno anche a Genova nel Monday Night della 35a di campionato che prolunga a tre la striscia di vittorie consecutive iniziata con il 3-0 all'Inter di Coppa Italia. Il tutto mentre la dirigenza sta lavorando alla ricerca del nuovo direttore sportivo, un lavoro che si è trasformato in un Everest sempre più complicato da scalare, tra rinunce e tentennamenti che stanno procrastinando una scelta che sulla carta appariva più facile del previsto. E che adesso si arricchisce di un nome in più, a sorpresa, quello di Ariedo Braida che quel ruolo, proprio in rossonero lo ha ricoperto con successo per anni nel periodo d'oro milanista: "Ho il rossonero nel cuore, vederli in difficoltà spiace. Io direttore sportivo? Se posso aiutare lo faccio".

Il Milan e la ricerca del nuovo direttore sportivo: tutto ancora in stand by

Parole che sanno di zucchero e ricordi, con Ariedo Braida prima direttore generale del Milan dal 1986 al 2002, poi ds fino al 2013 per poi intraprendere l'avventura in blucerchiato prima e quella del Barcellona poi, fino all'ultimo capitolo con la Cremonese. Esperienza, professionalità, amore e attaccamento ai colori rossoneri: tutti elementi che farebbero di Braida, oggi 79enne, l'uomo giusto al momento giusto anche per una tifoseria che è da mesi in subbuglio per una dirigenza considerata inadatta alla gestione sportiva del club. Nessuno lo ha contattato, i fili che legano il Diavolo al possibile nuovo direttore sportivo portavano prima a Paratici, poi a Tare e al momento restano tesi, ma in stand by.

Braida parla da direttore sportivo: "Con qualche accorgimento intelligente, si possono fare cose interessanti"

A lanciare il classico sassolino nello stagno milanista è proprio lo stesso Ariedo Braida che non si tira indietro di fronte ad una suggestione che, per quanto gli riguarda, potrebbe diventare serenamente realtà: "Io come nuovo direttore sportivo al Milan? Io il Milan ce l'ho nel cuore" ha ammesso ai microfoni di RadioRai. "Vedere il Milan oggi in difficili acque mi dispiace tantissimo. Potessi aiutarlo lo farei. Certo, ho fatto anch'io i miei errori… ma un po' di esperienza ce l'ho e questo aspetto non si compra" ha poi specificato, sottintendendo il suo lavoro in rossonero durante gli anni d'oro di Berlusconi in cui il Milan vinceva tutto, in Italia, in Europa, nel Mondo.

Oggi la realtà rossonera è differente e Braida ne soffre: "E' stato un campionato altalenante, resta un'annata da dimenticare, mai competitivo in campionato". Analisi cruda che poi lascia nuovo spazio per far risalire a galla la tempra del navigato direttore sportivo: "Ha un'ottima squadra che a mio avviso però va perfezionata… Il prossimo anno con accorgimenti intelligenti si possono fare cose interessanti" ha aggiunto ancora Braida. Evidenziando che è rimasto sul pezzo anche a distanza e una eventuale chiamata lo farebbe scattare ancora una volta sull'attenti. Per il bene del Milan.

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