Il labiale di De Laurentiis contiene il suo vero pensiero su Conte: non c’è finzione, è il Napoli

Per capire bene cos'è il Napoli oggi, basterebbe vedere la compattezza granitica del manipolo di calciatori pronti a "seguire Antonio Conte fino alla morte" (parole freschissime di Matteo Politano), che consente di andare oltre il dato tecnico – che è sotto gli occhi di tutti – di una squadra che nella finale di Supercoppa italiana vinta sul Bologna ha giocato una delle migliori partite dell'intera gestione del leccese, con Neres e Hojlund punte di diamante di una macchina che si è espressa al massimo dei suoi giri, andando oltre infortuni a manetta di pezzi pesanti e calendario super massacrante. Ma per fare un ulteriore salto nell'analisi del Napoli attuale, serve leggere il labiale nitido (come i suoi pensieri) di Aurelio De Laurentiis quando solleva al cielo il trofeo vinto a Riad, intascando virtualmente anche la decina di milioni annessi.
Cosa succede durante la premiazione del Napoli dopo la vittoria della Supercoppa: il labiale di De Laurentiis
All'Al-Awwal Park è passato qualche minuto dal fischio finale di Napoli-Bologna, arriva il momento della premiazione. Sul palco allestito sul terreno di gioco sfilano via via tutti i calciatori azzurri, che ricevono la medaglia dal presidente della Lega Serie A Simonelli. Infine tocca nell'ordine a Oriali, Conte, De Laurentiis e per ultimo a capitan Di Lorenzo, che riceve anche la coppa e poi la solleva in mezzo a tutto il gruppo in tripudio. In quel momento Conte e De Laurentiis sono entrambi defilati a sinistra, poi il presidente entra anche lui nel mucchio selvaggio per alzare a sua volta il trofeo, ma la sua gioia dura un attimo: Aurelio si accorge che manca qualcosa, anzi qualcuno. "Dov'è Conte? Dov'è Antonio?", esclama, quando non vede l'allenatore al suo fianco.
A quel punto si volta per cercarlo e lo chiama per metterlo al centro della scena, come merita. Di più, al suo fianco. Per consegnare a tutti l'immagine plastica di un rapporto fortissimo, alfa e omega dei successi del Napoli (mai dai tempi di Maradona si erano vinti due trofei nello stesso anno). De Laurentiis sa bene quanto avere un fuoriclasse della panchina come Conte faccia tutta la differenza del mondo, per questo ha capito che a volte non apparire o non dire – lasciando fare ad Antonio – è cosa saggia, preziosa quanto un acquisto. Se prendi il 56enne pugliese, devi prendere tutto il pacchetto, anche le spigolosità, anche i lamenti (talora ingiusti) sul mercato e sulle strategie del club.

Il rapporto tra De Laurentiis e Conte è fortissimo: pronta l'offerta di rinnovo al tecnico
Perché Antonio Conte vince e crea ricchezza, non solo portando titoli ma anche valorizzando i calciatori, come ha rivendicato con orgoglio dopo la Supercoppa quando ha fatto notare che Hojlund e McTominay al Manchester United "non giocavano". De Laurentiis si tiene stretto il suo "condottiero" (ipse dixit) e già sta pensando a rinnovare la promessa di matrimonio calcistico, offrendogli un lauto prolungamento contrattuale fino al 2029 (l'attuale vincolo triennale scade il 30 giugno 2027). Dal canto suo, Conte a Napoli sta più che bene: ad ora non si vedono crepe che possano mettere in crisi il rapporto la prossima estate, anche se il calcio è materia mutevole…