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Il gol di Davis concesso nonostante il fallo di mano sfrutta un’ambiguità presente nel regolamento

L’episodio che ha deciso il risultato di Udinese-Lazio al 95° ha lasciato una scia di polemiche e dubbi sull’interpretazione di “immediatezza”: il tempo che passa tra il tocco di mano/braccio e la conclusione del giocatore, se c’è un’altra giocata o se la giocata è da considerare la stessa.
A cura di Maurizio De Santis
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Il fermo immagine del tocco di braccio di Davis mostrato da DAZN.
Il fermo immagine del tocco di braccio di Davis mostrato da DAZN.

Cosa si intende per immediatezza sul fallo di mano? E quale lasso di tempo è da ritenere congruo per disciplinare con certezza situazioni di gioco come quella di Davis (tocco di braccio) in UdineseLazio, che ha portato al gol dei friulani al 95°? Nel regolamento non c'è una definizione precisa di quella discriminante per effetto della quale è lecito segnare (e convalidare) un gol nonostante un tocco di mani/braccia. Non è indicato esplicitamente da quanti secondi sia costituito questo intervallo di tempo, ma 9 secondi non sono pochi per giustificare questa sorta di zona franca che ha fatto schiumare rabbia ai biancocelesti. Subire una rete in quel modo, per giunta in pieno recupero e determinante per il risultato (pareggio), è dura da digerire. E se fossero stati 4 o 5 i secondi trascorsi il gesto sarebbe stati "più immediato" e l'interpretazione dell'arbitro differente e altrettanto legittima? Prescrizioni alla mano, attualmente questa zona grigia (buco o falla che dir si voglia) nelle norme viene colmata con l'interpretazione soggettiva del direttore di gara e dei colleghi al VAR.

Ed è proprio questa riflessione sull'ambiguità che ha trasformato quell'episodio nell'ennesimo "casus belli" della stagione, tanto da spingere il club capitolino a fare un comunicato ufficiale parlando di "errori sempre a nostro sfavore, ripetuti e difficili da comprendere" e che "stanno incidendo in modo evidente sul lavoro della squadra e sull’equità della competizione".

Perché il gol dell'Udinese è stato convalidato nonostante il tocco di braccio di Davis

La regola 12 su falli e scorrettezze, a proposito dei "contatti mani (braccia) – pallone" spiega nell'incipit che "non ogni contatto del pallone con una mano o un braccio di un calciatore costituisce un’infrazione". Ma segnala come infrazione se un calciatore "segna nella porta avversaria: direttamente con le proprie mani / braccia, anche se in modo accidentale, incluso il portiere; immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani / braccia, anche se in modo accidentale".

Ecco perché secondo la Lazio la rete del pareggio dell'Udinese non doveva essere assegnata. La dinamica dell'azione, invece, ha indotto gli ufficiali di gara ad approvarla ugualmente: il tiro di Zaniolo centra Davis sul braccio destro, un impatto che consente al giocatore dei friulani di sfruttare il rimbalzo, tornare sulla palla, stopparla e poi battere a rete realizzando l'1-1.

Qual è stata l'interpretazione? Al VAR è stato preso in esame anche un tocco precedente di Palma, reputato non punibile perché il braccio è lungo il corpo e non c'è volontarietà né aumento di volume del corpo. Fugato questo dubbio, l'attenzione si concentra su Davis. Cosa è stato valutato? Davis è di spalle, e viene colpito perché si trova sulla traiettoria del tiro di Zaniolo quindi – per gli arbitri – la volontarietà è da escludere così come la posizione del suo arto non è ritenuta tale da aumentare il volume del corpo.

Il nodo è un altro, l'immediatezza: ovvero, il tempo che passa tra il tocco di mano/braccio e la conclusione del giocatore, se c'è un'altra giocata (e quanto tempo passa) o se la giocata è da considerare la stessa. Ed è l'interpretazione sul concetto di immediatezza, quei 9 secondi che trascorrono prima del gol, che si rivela fondamentale per assegnare la rete.

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È stato forse un errore da regolamento? No, in base a quanto scritto: al punto 3 della Guida pratica dell'AIA viene affrontato e chiarito anche un dubbio del genere relativo a situazioni di gioco di quel tipo.

È sempre un’infrazione se un calciatore segna nella porta avversaria dopo che il pallone, in modo accidentale, ha toccato le sue mani / braccia?
Non sempre: è un’infrazione solo se la segnatura avviene “immediatamente” dopo il contatto accidentale mentre non lo è se il pallone (passato o condotto) percorre una certa distanza e/o ci sono più passaggi prima che la rete venga segnata o se trascorre un certo intervallo di tempo tra il contatto accidentale e la segnatura.

L'interpretazione degli arbitri sulla definizione di immediatezza

Che l'episodio sia stato molto controverso e di difficile, dubbia interpretazione lo dimostra anche la differenza di pareri da parte di ex arbitri che oggi commentano i casi da moviola da osservatori esterni. A DAZN Luca Marelli si è espresso così: "Il regolamento dice che la rete non può essere segnata se appena prima il pallone è stato toccato con un braccio o con una mano – le parole dell'ex fischietto sull'argomento -. Non è punibile il primo tocco di Palma dell'Udinese, perché il braccio è lungo il corpo. Sul secondo tocco, quello di Davis, invece c’è un problema grosso. Passano circa 9 secondi da quando Zaniolo calcia, prende il braccio destro di Davis e l'attaccante poi si porta la palla sul sinistro e segna. L'episodio potrebbe essere accostato a quello di Maister in Pisa-Fiorentina: in quel caso, tra tocco e gol, il lasso di tempo trascorso è stato molto più breve".

La conclusione del ragionamento aumenta la percezione del dubbio sulla decisione degli ufficiali di gara. Nella valutazione ha dunque inciso solo il tempo che passa? "Se l'immediatezza viene definita solo dai secondi, allora bisogna regolamentare in questo senso – aggiunge Marelli -. Il punto è che non c’è regolamentazione sull'immediatezza. Se avesse tirato subito, il gol sarebbe stato annullato. A livello di regolamento, visto il tocco col braccio, anche se totalmente casuale, e considerati i secondi passati tra tale tocco e il tiro vincente, c'è un buco di regolamento". 

Di diversa opinione è, invece, un altro ex fischietto, Gianpaolo Calvarese (oggi nella VAR room di Amazon Prime Video per la Champions) che attraverso i canali social ha spiegato: "Per immediatezza si intende una dinamica molto chiara, il controllo immediato dopo il tocco, uno massimo due tocchi, tiro e gol, ed è quello che è successo ad esempio quest'anno in Pisa-Fiorentina con Meister: tocco di mano, rimbalzo della palla, tiro immediato e gol. In quel caso l'annullamento è corretto". Il ragionamento introduce la seconda parte della riflessione. "Esiste una sola condizione per cui il gol potrebbe essere annullato, che sia segnato direttamente da lui con il braccio oppure subito dopo quel tocco, ed è evidente che la risposta è no: Davis scarta due avversari e, soprattutto, passano circa 9 secondi prima della conclusione. Questo esclude completamente il concetto di immediatezza. Per questi motivi il gol è assolutamente regolare".

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