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Idris senza filtri tra gli azionisti della Juve: “Agnelli si è fidato di certe persone sbagliate”

Idris Sanneh, celebre tifoso della Juventus e azionista delegato con diritto di voto e parola, ha raccontato a Fanpage.it retroscena e punti di vista dopo l’ultima assemblea della presidenza di Andrea Agnelli.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Idris Sanneh è uno dei tifosi della Juventus più noti in Italia. L'opinione pubblica ha avuto modo di conoscerlo al meglio negli anni scorsi attraverso il mondo della TV. Il giornalista e opinionista gambiano naturalizzato italiano, di origini senegalesi, si è fatto conoscere anche grazie ai coinvolgenti interventi all'interno del programma di Rai2 ‘Quelli che il calcio…'. Una passione, quella per i bianconeri, che non ha mai nascosto ed è maturata nel corso degli anni. Da tempo Idris è azionista delegato della Juve, con diritto di voto e parola. C'era anche lui ieri all'assemblea degli azionisti del club bianconero. Un appuntamento per certi versi storico, visto il momento delicato vissuto dalla Vecchia Signora.

Idris, intervistato da Fanpage.it, ha raccontato i retroscena dell'assemblea e fornito il suo punto di vista sui temi più caldi dell'attualità bianconera. Senza filtri, e con la solita schiettezza che lo contraddistingue, ha esaltato il lavoro di Andrea Agnelli in questi anni, contestandogli solo un aspetto: "Ha commesso un errore nel delegare certe responsabilità a personaggi non all'altezza della situazione".

Oggi, in questo momento storico, cosa vuol dire essere juventini?
"Vuol dire esserlo dal 1897. La sua storia rappresenta la nobiltà. Questi colori, il bianco e il nero, sono la storia di un club che ha sposato i valori dello sport, della solidarietà e dell'amore, che tu sia bianco o nero. I fondatori sono stati illuminanti, fautori di un certo discorso di sportività, e a me la Juve piace da quando ero in Africa".

Ieri era all’assemblea dell’azionisti, in un momento molto delicato per il club. Che atmosfera si respirava?
"Stupendissima, a parte la giusta diatriba fra i piccoli azionisti e la società. Ma c'è stato un dialogo quasi democratico. La presidenza di Andrea Agnelli è stata un successo. Mai in Italia storicamente c'è stata una squadra che ha vinto 9 scudetti di fila: ha fatto un lavoro egregio".

Cos’ha sbagliato Andrea Agnelli negli ultimi anni?
"Per me si è fidato troppo di alcune persone. Ha delegato responsabilità importanti a figure che non erano all'altezza della situazione. La Juve è un'azienda planetaria".

A chi si riferisce?
"Io non faccio nomi. Penso per fatti miei e verifico, ho frequentato per anni e visto i comportamenti. Ma non sono abituato a parlare male delle persone, anche io posso sbagliare".

Idris all'arrivo all'assemblea degli azionisti Juventus
Idris all'arrivo all'assemblea degli azionisti Juventus

Da quando è azionista della Juventus?
"Dagli albori, da quando è entrata in Borsa. Essere un'azionista però è dire troppo, non mi piace. È un termine affaristico che mi confonde con altri personaggi. Io sono stato ospite in assemblea dopo aver avuto due deleghe da azionisti forti. Ecco: sono un azionista delegato che rappresenta interessi di altre persone, ma ho diritto di voto e di parola".

Ha fatto molto scalpore l’intervento di Luciano Moggi. Condivide il suo pensiero di una Juve bersagliata e poco difesa?
"È stato fantastico, lineare, forte, come lo è nella sua natura. Lo conosco abbastanza bene dopo averlo frequentato per tanti anni. Quando sento certe cose su di lui mi arrabbio tanto perché senza conoscere le persone non si possono dare giudizi. Si deve verificare il fatto, non la narrazione. La stampa di cui faccio parte spesso crea notizie false alla radice per antipatia e astio. Moggi è una persona magnifica, non è capace neanche di ammazzare una zanzara o una mosca".

Tra le informazioni della Procura e le intercettazioni emerse, c’è un aspetto che l’ha delusa sopra ogni altra cosa?
"Il livore marcato contro la Juventus. Io l'ho capito. La Juventus fa clamore mediaticamente e se si colpisce lo si fa per educare altri. Ma conoscendo le persone non posso minimamente pensare che loro possano rubare, truccare o inventarsi plusvalenze".

Nelle sue vesti di tifoso e azionista, ma anche da giornalista, non le era mai parso forzato ed eccessivo il ricorso sistematico alle plusvalenze?
"Quelle le fanno tutti: compri a 15 e ci devi guadagnare ca**o, è la legge del mercato".

Il vecchio Cda della Juventus che ha dato le dimissioni lo scorso mese di novembre.
Il vecchio Cda della Juventus che ha dato le dimissioni lo scorso mese di novembre.

La Juve aveva acquisito una posizione di dominio nel calcio italiano e l’ha persa in pochi anni. Perché secondo lei?
"È normale, bisogna sapere perdere dopo 9-10 anni di vittorie. Le epoche cambiano, anche soddisfare TV e tifosi è giusto che una squadra perda anche il suo piglio: se vinci troppo non solo diventi antipatico, ma si perde anche l'interesse".

C’è un ex dal passato della Juventus che le piacerebbe vedere nel club per il nuovo corso?
"È troppo presto. Abbiamo avuto Bettega nella triade con Moggi e Giraudo. Si parla di Del Piero e di altri nomi altisonanti, ma bisogna dare il posto a uno del mestiere e non solo perché abbia giocato a calcio ed è famoso. Ci vogliono professionisti".

Chi vedrebbe nel ruolo di nuovo direttore sportivo?
"Giuntoli è bravo, è un talent scout. Non lo conosco tanto bene, ma è capace. Un direttore sportivo deve essere bravo a scovare giocatori e portarli nel club considerando gli interessi della società".

Paratici l'ha fatto?
"Lascia perdere, è amico mio".

E Marotta?
"È stato fantastico, ma avendo vissuto con lui e con Moggi, dico Moggi, perché aveva un potere: i giocatori avevano timore reverenziale nei suoi confronti. E questo non significa essere mafiosi, ma saper trattare con i giocatori".

Passando al campo invece, la Juve è attesa da una seconda parte di stagione non semplice. Allegri è l’uomo che serve in questo momento?
"Ho delle riserve sul suo modulo di gioco, ma è un allenatore che conosce bene l'ambiente e se vince secondo me lo tengono".

Allegri e Bonucci tra coloro i quali sono stati maggiormente colpevolizzati per l'inizio di stagione shock dei bianconeri.
Allegri e Bonucci tra coloro i quali sono stati maggiormente colpevolizzati per l'inizio di stagione shock dei bianconeri.

Si aspetta anche qualcosa in più dagli uomini di maggior esperienza? Ad esempio Bonucci…
"Sono in fase calante, nello spogliatoio contano tanto ma noi dobbiamo pensare anche al futuro. Non ci fossilizziamo ancora su Bonucci e Chiellini: se tornano come dirigenti del club va bene, però bisogna guardare alla Juve del futuro, anche senza una vera rifondazione".

Da azionista e da tifoso, cosa si aspetta e cosa le piacerebbe vedere dalla nuova Juventus?
"Una Juve più sorridente che abbia una comunicazione più positiva. Anche rispetto al fatto che non si risponde mai alle provocazioni e questo impedisce di dimostrare, atti alla mano, che si è puliti. Mi piacerebbe una Juventus che giochi compatta, fatta da calciatori che non vengono solo per soldi. Mi fido del nuovo corso, che non può che imparare dal vecchio. E se sono intelligenti faranno meglio di loro".

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