video suggerito
video suggerito

I sospetti di Grosso dopo l’agguato di Marsiglia: “Abbiamo fatto un viaggio che non dovevamo fare”

Grosso ha parlato di nuovo dell’agguato subito a Marsiglia. Dopo l’assalto del bus ha ricevuto anche il sostegno di Gattuso: “”È venuto a prendermi, l’ho ringaziato”
A cura di Ada Cotugno
25 CONDIVISIONI
Immagine

Per Fabio Grosso non sono stati giorni facili. L'allenatore del Lione una settimana fa è stato vittima di un agguato teso dai tifosi del Marsiglia: alcuni avversari hanno preso di mira l'autobus su cui viaggiava, rompendo i finestrini con il lancio di oggetti contundenti che hanno ferito anche l'italiano. La foto del suo volto ha fatto il giro del mondo e per il momento l'ex Campione del Mondo non tornerà ancora in panchina.

L'eccezione è stata solo per la conferenza stampa, dove Grosso si è presentato per la prima volta dopo gli incidenti. La partita è stata rinviata: sarebbe stato un derby tutto italiano con il Marsiglia guidato da Gattuso, suo ex collega e amico che si è subito offerto di dargli una mano in questa terribile situazione. "Il presidente Pablo Longoria e ‘Ringhio' Gattuso sono venuti a prendermi dopo la sospensione della partita. Dopo abbiamo parlato al telefono e li ringrazio moltissimo. Ho detto loro che non era contro il Marsiglia né contro di loro ma è solo una cosa che è successa e non dovrebbe succedere", ha chiarito subito l'allenatore del Lione ringraziando Gattuso.

Immagine

A far discutere è stata anche la sua foto con il volto insanguinato dopo aver ricevuto un colpo da una bottiglia di vetro. Anche questo non ha fatto piacere all'allenatore del Lione che si è sentito esposto: "Avrei voluto che la mia faccia non facesse il giro del mondo. Avrei voluto che nessuna faccia facesse il giro del mondo. Mi auguro che in futuro chi deve assumersi le responsabilità prenda delle decisioni. Questo non deve succedere più. Mi è successo qualcosa di incredibile. Siamo rimasti sballati per due o tre minuti. Abbiamo attraversato una strada dove c'erano tante pietre ovunque. Terra, lavori sulla strada".

E per la prima volta l'allenatore ha parlato dell'agguato. Grosso ha ripercorso quei minuti terribili prima del panico generale, sottolineando alcune mancanze che secondo lui avrebbero portato all'escalation di eventi fino ad arrivare alla vera e propria aggressione al bus: "Ho l'impressione che abbiamo fatto un viaggio che non dovevamo fare (in bus ndr). Ho l'impressione che siamo entrati in uno stadio con due moto e due auto della polizia (come scorta) poi siamo partiti. Le decisioni devono essere importanti. Non parlo di vantaggio sportivo ma di sicurezza per noi. Sono io ma poteva essere un giocatore, l'autista del pullman, chiunque sia sul nostro pullman e in quello dei tifosi. Non abbiamo il diritto di permettere che succedano cose del genere anche se sappiamo che in giro ci sono persone che hanno la testa malata e che questo può succedere. Dobbiamo fare di tutto affinché ciò non accada più. Spero che ci muoveremo in questa direzione".

25 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views