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I nazionali inglesi terrorizzati da Fabio Capello: “A Ross Barkley restavano tre minuti e mezzo”

Fabio Capello da allenatore era un sergente di ferro, ne sa qualcosa Ross Barkley quando mise piede per la prima volta nel ritiro dell’Inghilterra: “Scese alle 19:26, tutti i compagni lo videro. Per metà erano spaventati e per metà eccitati allo stesso tempo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Fabio Capello oggi a 77 anni è un pacato – e spesso tagliente – opinionista calcistico negli studi di Sky, ma quando sedeva in panchina i suoi toni con i calciatori erano leggermente diversi: se c'era da alzare la voce con qualcuno o far tremare i muri dello spogliatoio, l'ex tecnico scudettato con Milan e Roma non si tirava mai indietro. Anche quando ha allenato l'Inghilterra, tra il 2007 e il 2012, Capello ha imposto la sua disciplina in maniera ferrea, anche dura se necessario. Un episodio raccontato dall'ex portiere del Manchester United e dei Tre Leoni Ben Foster lo spiega benissimo: l'esordiente Ross Barkley non conosceva una regola imposta dal CT e in quel frangente non ebbe scelta che "risalire di corsa la scala antincendio per due piani, aveva solo tre minuti e mezzo".

Un giovanissimo Ross Barkley con la maglia della nazionale inglese
Un giovanissimo Ross Barkley con la maglia della nazionale inglese

Foster, oggi 43enne, ha collezionato 8 presenze con la nazionale inglese tra il 2007 e il 2014, dunque nel periodo in cui in panchina c'era Capello. Non un titolare ma un apprezzato uomo spogliatoio, ben conoscitore delle regole imposte dal friulano. Le ultime convocazioni del portiere coincisero con le prime dell'allora giovane Ross Barkley, che ebbe modo di toccare con mano l'inflessibile codice di comportamento del CT. La severità di Capello si estendeva al rispetto puntiglioso degli orari delle riunioni tecniche, degli allenamenti e dei pasti e persino alle calzature che i giocatori dovevano indossare in queste circostanze.

Fabio Capello con i colori dell'Inghilterra: era un sergente di ferro
Fabio Capello con i colori dell'Inghilterra: era un sergente di ferro

In particolare, erano vietatissime le infradito, identificate come simbolo di trasandatezza: i calciatori dovevano presentarsi in scarpe da ginnastica. Tutte cose che Barkley, allora giovane promessa dell'Everton, ignorava beatamente. Parlando al suo podcast, Foster ha ricordato: "Ogni volta che ricevevi uno dei nuovi giocatori che erano alla loro prima convocazione in nazionale, li vedevi sempre entrare dalla porta ed erano così nervosi. Ma era bello allo stesso tempo e Ross Barkley ha fatto la stessa cosa. Ma è sceso dalla stanza con le sue infradito".

L'ex portiere ha continuato il racconto: "Diciamo che la cena era alle 19:30, i giocatori normalmente iniziavano a scendere intorno a 20-25. Ross Barkley è sceso alle 19:26 ed è stata una cosa enorme con Capello, i tempi, essere puntuali e assicurarsi di non essere in ritardo. Scende alle 19:26 e tutti i ragazzi lo vedono con le sue infradito. Sono tutti per metà spaventati e per metà eccitati allo stesso tempo. Non appena scende, qualcuno dice ‘Ross, amico, infradito, no!'. Lui mi dice ‘Cosa intendi con infradito?'. ‘No, scarpe da ginnastica, vai a metterti delle scarpe da ginnastica e dei calzini adesso!'. Quindi ha dovuto risalire di corsa la scala antincendio per due piani, e aveva solo tre minuti e mezzo!". Non è dato sapere se il buon Barkley ce l'ha fatta o ha ricevuto uno ‘shampoo' epico da Capello…

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