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Mondiali in Qatar 2022

I Mondiali sono una ferita aperta per l’Italia: “Con la Macedonia erano terrorizzati”

Il tecnico del Paris Saint-Germain, Mauricio Pochettino, ha svelato un retroscena che risale allo spareggio playoff degli Azzurri condannati dalla rete segnata da Trajkovski.
A cura di Maurizio De Santis
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La disperazione di Marco Verratti al termine dello spareggio playoff contro la Macedonia.
La disperazione di Marco Verratti al termine dello spareggio playoff contro la Macedonia.
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Il più grande rimpianto. Una ferita che ci metterà tempo a rimarginarsi. Domenica inizia quel mese che il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ha raccontato come un tormento, qualcosa che difficilmente passerà. Basta fare un piccolo salto indietro di qualche giorno per raccogliere il rammarico del ct per quei Mondiali in Qatar "a cui l'Italia avrebbe meritato di partecipare", per quella partita contro la Macedonia che "assurda, capita una volta ogni cento anni", per l'umiliazione di veder spazzata via la qualificazione in un girone tutto sommato abbordabile e, per giunta, da campioni d'Europa in carica. Un tonfo e una batosta pesantissima, a livello sportivo e umano.

Il pareggio con la Bulgaria o se solo uno dei due calci di rigore falliti contro la Svizzera (tra andata e ritorno nel girone) tornano in mente come flash improvvisi. C'è stato perfino un momento, un bagliore in mezzo al buio, in cui la speranza di entrare alla porta di servizio del ripescaggio s'è fatto largo. In condizioni disperate ci si aggrappa a tutto ma si è trattato solo di un'illusione svanita in fretta. La qualificazione alla Final Four di Nations League è uno zuccherino che "non aggiusta la bocca" (come si dice in gergo), non lava via l'amarezza. Anzi, lascia un retrogusto amaro.

Donnarumma sconsolato. Il portiere azzurro seduto sullo sfondo: il gol di Trajkovski ha colpito e affondato gli Azzurri.
Donnarumma sconsolato. Il portiere azzurro seduto sullo sfondo: il gol di Trajkovski ha colpito e affondato gli Azzurri.

Stregata. Fatale. Uno scherzo del destino. La nemesi per una vittoria (quella Inghilterra) frutto del caso, a giudicare dall'incapacità successiva di confermarsi. Tutto entra nel corredo accessorio di rimorsi legati alla partita dei playoff con la Macedonia del Nord che nel Ranking era al 65° posto e sembrava alla portata almeno per guadagnare la finale e poi giocarsi il tutto per tutto contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

Il gol di Trajkovski calò come una sentenza e gettò nello sconforto una squadra intera. L'Italia che aveva mostrato sangue freddo, cuore caldo, gambe d'acciaio nella finalissima degli Europei s'era dissolta, era rimasta imbrigliata in quel match che sulla carta (approfittando anche del fattore campo) sembrava alla portata. Finì malissimo, con l'incertezza di Donnarumma (posizionato male sul tiro dalla distanza) che sembrò il compimento di un triste presagio. La fortuna che aveva aiutato la Nazionale adesso stava riscuotendo il conto con gli interessi.

Cosa successe quel giorno? Come hanno vissuto gli Azzurri quella situazione? Erano effettivamente preparati mentalmente a sopportare anche quello sforzo psicologico? Un passaggio dell'intervista di Mauricio Pochettino alla Gazzetta dello Sport è rivelatore al riguardo. Allora era allenatore del Paris Saint-Germain e toccò con mano le condizioni due calciatori chiave dell'Italia di Mancini: Gigio e il centrocampista Verratti.

Il commissario tecnico, Roberto Mancini, ha definito la mancata qualificazione ai Mondiali una ferita ancora aperta.
Il commissario tecnico, Roberto Mancini, ha definito la mancata qualificazione ai Mondiali una ferita ancora aperta.

Quando gli chiedono dell'assenza della Nazionale in Qatar risponde offrendo un retroscena di quei momenti, di quell'esperienza traumatica. "Ho vissuto la cosa in prima persona – ha ammesso l'ex tecnico dei francesi -. Prima di giocare la partita contro la Macedonia Verratti e Donnarumma erano terrorizzati".

Non era paura vera e propria ma pressione tale da bloccarti, svilire le tue qualità, aggiungere zavorra alle potenzialità, metterti nei guai. Il colpo di grazia lo inflisse la rete dell'ex attaccante del Palermo. "Evidentemente avvertivano la grande tensione che si respirava attorno alla Nazionale, nel Paese".

L'ultimo gol segnato in Coppa del Mondo risale al 2014, lo realizzò Balotelli contro l'Inghilterra: quel 2-1 fu fuorviante, le sconfitte contro Costa Rica e Uruguay cancellarono l'Italia dai Mondiali in Brasile. Dopo 3081 giorni da quella rete ne è ancora fuori.

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