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Guerra di nervi attorno a Irrati mentre si decide Juve-Inter: Barella è solo contro tutti

Nei cinque di follia che hanno inciso sul risultato finale di Juventus-Inter non tutti si sono accorti del corpo a corpo che Barella ha ingaggiato con gli avversari per poter dialogare con l’arbitro Irrati.
A cura di Vito Lamorte
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Juventus-Inter è stata una gara durissima. Si era capito fin dai primi minuti che sarebbe stata una partita molto tesa, con un paio di entrate molto dure che l'arbitro Irrati ha subito sanzionato con le ammonizioni per Lautaro Martinez e Rabiot. Il direttore di gara non è riuscito a tenere la situazione in mano in più di un'occasione e la sua gestione è stata criticata soprattutto dai bianconeri.

Sono due gli episodi che stanno facendo discutere: il calcio di rigore fatto ripetere a Calhanoglu per l'ingresso in area di de Ligt prima della conclusione e la mancata concessione del penalty per l'intervento di Bastoni su Zakaria. Nel secondo caso il VAR ha valutato fuori dai 16 metri il contatto ma, effettivamente, qualche dubbio resta. In occasione del primo, invece, c'è stata grande discussione e sono passati diversi minuti prima che arrivasse la decisione definitiva.

Proprio negli istanti in cui l'arbitro è passato dall'assegnazione di un calcio di punizione per i bianconeri, per un ipotetico fallo di Calhanoglu su Danilo, alla ripetizione del penalty dei nerazzurri gli animi si sono surriscaldati e intorno al direttore di gara si sono accesi ripetuti capannelli con tensioni subito placate dagli stessi calciatori.

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A protestare per la prima decisione era stato Nicolò Barella, che è stato allontanato dai pressi del direttore di gara dai calciatori della Juventus in più di un'occasione: il calciatore nerazzurro ha ingaggiato un vero e proprio corpo a corpo con alcuni avversari, che hanno cercato in tutti i modi di impedirgli di parlare con Irrati.

Il numero 23 del club meneghino ha cercato a più ripetizioni di dialogare con il fischietto della sezione AIA di Pistoia ma de Ligt, Danilo e soprattuto Cuadrado lo hanno spintonato in più di un'occasione per farlo desistere. Una vera e propria guerra di nervi.

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Il centrocampista della Nazionale Italiana in più di una situazione è arrivato faccia a faccia con Cuadrado, il quale ha provato a farlo desistere con le maniera forti; ma ha sempre proseguito imperterrito nella sua ricerca di spiegazione o di porre il suo punto di vista. Barella non si è lasciato intimidire e ha continuato a seguire il direttore di gara, che ha cercato di divincolarsi dalla morsa dei calciatori ma, chiaramente, non ci è riuscito.

Ad un certo punto il calciatore dell'Inter ha richiamato in maniera molto dura i suoi compagni, che si erano tutti allontanati dopo il fallo in attacco fischiato a Calhanoglu e avevano lasciato ai calciatori della Juventus campo libero nel dialogo con l'arbitro.

Queste situazioni si verificano spesso nelle gare più tese e in qualche caso abbiamo visto accendersi delle vere e proprie ammucchiate proprio perché si cerca di influenzare la decisione dell'arbitro provando a far valere le proprie ragioni e screditando quelle dell'avversario.

Nei cinque di follia che hanno inciso sul risultato finale anche Nicolò Barella è stato protagonista, non come il suo solito ma in veste di leader in grado di far sentire le ragioni della sua squadra in un momento decisionale. Magari il comportamento dell'Allianz Stadium può essere un indizio su chi sarà il capitano dell'Inter nel prossimo futuro, chi può dirlo.

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