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Gli insulti al presidente costano caro a Chilavert: “El Bulldog” condannato ad un anno di carcere

Josè Luis Chilavert è stato condannato ad un anno di carcere per avere accusato il numero uno della CONMEBOL di corruzione e comportamento mafioso. La pena è stata sospesa in via temporanea.
A cura di Alessio Pediglieri
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Torna a far parlare di sè Josè Luis Chilavert e ancora una volta non in maniera positiva. L'ex portiere paraguaiano, soprannominato in patria non a caso "el Bulldog" per il suo carattere a dir poco fumantino sia in campo che fuori, è stato condannato dal giudice Manuel Aguirre a seguito di una causa intentagli dal presidente della CONMEBOL, Alejandro Dominguez. Motivo? I reiterati insulti e le accuse di corruzione e favoreggiamento che Chilavert ha rivolto al numero uno della Confederazione calcistica sudamericana.

"Corrupbol", così aveva definito l'organizzazione presieduta da Dominguez in svariate occasioni, tra cui anche su alcuni post via social, oltre ad insinuazioni pesanti che tendevano a screditare il presidente e il suo operato, attaccati apertamente per utilizzo di metodi mafiosi. La richiesta del presidente della CONMEBOL si basava su precise espressioni fatte da Chilavert sui social network, tra settembre e dicembre 2020, in cui aveva ripetutamente accusato Domínguez di corruzione. Accuse che lo stesso ex portiere continua a sostenere anche in questi giorni, sfruttando in primis i propri account ufficiali.

Così era iniziata una causa per diffamazione che è durata diversi anni fino alla sentenza di questi giorni a sfavore di Chilavert che è stato punito con un anno di reclusione. Gli avvocati di Dominguez pretendevano almeno due anni di carcere più un risarcimento economico ma il giudice ha rigettato l'accusa di diffamazione, calunnia e ingiuria – per cui in Paraguay la pena può arrivare fino a tre anni di reclusione – ritenendo lecito solamente il reato di lesione dell'onore alla persona.

Ma "El Bulldog" non passerà nemmeno un minuto dietro le sbarre: il giudice ha deciso anche per la sospensione temporanea della pena che resterà però la classica Spada di Damocle su Chilavert che avrà degli obblighi ben precisi da rispettare. Una serie di comportamenti che il Tribunale ha emesso tra cui l'obbligo di firma ogni tre mesi e il possibile ritiro del passaporto per evitare possibili tentativi di fuga. Se solamente uno degli elementi prescritti non verrà rispettato, scatterà automaticamente l'arresto e per Chilavert non ci sarà altra soluzione che il carcere.

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