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Gli ammazzano anche il terzo fratello: tragedia per Miguel Torren, capitano dell’Argentinos Juniors

È un destino assurdo, inaccettabile, quello che si è abbattuto su Miguel Angel Torren, difensore e capitano dell’Argentinos Juniors. Dopo aver giocato la partita di campionato contro l’Estudiantes, il calciatore ha appreso la notizia della morte di suo fratello maggiore: è il terzo fratello che viene assassinato.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sembra incredibile, ma il dramma familiare di Miguel Angel Torren è un abisso di dolore senza fine. Il 33enne difensore dell'Argentinos Juniors, simbolo e capitano della squadra, ieri ha giocato come sempre al centro della retroguardia della formazione allenata da Gabriel Milito nel match pareggiato in casa dell'Estudiantes, ma nel dopo partita è stato raggiunto a La Plata da una terribile notizia: la morte di suo fratello Luis, di 10 anni più grande.

Luis Torren il 25 agosto scorso era stato colpito da due colpi di arma da fuoco sparati da due persone che viaggiavano in motocicletta in un quartiere di Rosario. Trasportato d'urgenza in ospedale, era stato operato e si trovava in prognosi riservata: dopo due settimane di agonia non ce l'ha fatta. La notizia ha destato grande commozione nell'ambiente dell'Argentinos Juniors: al messaggio di cordoglio del club di Buenos Aires hanno fatto seguito quelli dei tanti tifosi addolorati per il loro capitano.

È una tragedia che si ripete per Miguel Torren: si tratta infatti del terzo fratello che muore ammazzato. Il primo episodio si è verificato nel 2010, quando suo fratello Walter, che all'epoca aveva 32 anni, fu ucciso a colpi di arma da fuoco nel bel mezzo di una rissa generata in un torneo di calcio in un piccolo campo, ancora a Rosario. Dieci anni dopo, nel 2020, l'allora 36enne Gabriel Torren è stato picchiato a morte nella medesima città, a pochi isolati da dove poi hanno sparato a Luis.

Un assassinio in circostanze non chiarite che sembrava disegnare un destino già allora inaccettabile per il difensore argentino. Ed invece, dopo appena un anno, ecco l'ennesima mazzata su una famiglia segnata a lutto per sempre.

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